l amministratore delegato dellaNissan, Hiroto Saikawa

Nissan: pronti a rivedere la partecipazione in Renault. Assemblea azionisti approvano riforma governance

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TOKYO - Una marcata revisione della struttura azionaria tra Nissan e Renault - ritenuta a tutti gli effetti “poco equilibrata” - di pari passo con il ripristino della fiducia dei consumatori e del mercato, dopo lo scandalo finanziario che ha riguardato l’ex numero uno del gruppo, Carlos Ghosn. È il messaggio dell’amministratore delegato della casa auto giapponese, Hiroto Saikawa, all’assemblea degli azionisti, dove erano presenti anche i vertici della Renault, nelle vesti del presidente Jean-Dominique Senard, membro e vicepresidente dell’appena rinnovato Cda, assieme al Ceo della casa francese Thierry Bollore.

Quote poco rappresentative che stanno diventando «un fattore di instabilità» per le operazioni del gruppo, ha aggiunto Saikawa, sempre più restio a discutere dell’evoluzione del progetto di integrazione desiderato dalla casa transalpina, e maggiormente deciso a ripristinare la competitività del costruttore auto nipponico. Nissan possiede appena il 15% di Renault, e senza diritti di voto, contro la quota di controllo del 43,7% dell’azienda francese nella casa del Sol Levante, malgrado quest’ultima abbia venduto una volta e mezzo in più il numero di auto nel 2018: 5,65 milioni contro i 3,88 milioni di Renault. Dopo l’approvazione della riforma della governance - che prevede la costituzione di 3 comitati - nomine, audit e remunerazioni, ne

l corso dell’assemblea non sono mancate le valutazioni negative sulla decisione di assegnare due posti nel Cda ai dirigenti francesi, e il timore di una crescente influenza della Renault, piuttosto che una direzione inversa. Due idee sulla direzione dell’alleanza oramai ventennale che non convergono, dicono gli analisti, anche sul progetto appena sfumato di un’ipotetica integrazione con Fca. Un’idea che Senard giudica ‘incredibilmente vantaggiosà per la Nissan, che invece ha preferito fare marcia indietro, non concedendo il proprio assenso all’operazione. Con l’approvazione della riforma i membri del Cda diventano 8, e il numero dei consiglieri esterni aumenta a 7 dai precedenti 3. Nissan si confronta con il difficile compito di recuperare la competitività dopo il calo dell’utile netto del 57%, ai minimi in 9 anni, nell’esercizio fiscale concluso a marzo. E con la sempre più rapida accelerazione degli investimenti sul comparto elettrico e della guida autonoma, la necessità di una proficua cooperazione tra i costruttori più all’avanguardia nell’ambito della tecnologia, diventa ancora più imperativa.
 

 

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Mercoledì 26 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 11:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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