Alcuni dei modelli della gamma ID di Volkswagen

Elettriche per tutti. Il Gruppo VW illustra la sua strategia: prezzi competitivi, economie di scala e ricarica veloce

di Osvaldo De Paolini
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ROMA - «Abbiamo fissato l’inizio della nuova era a fine 2019, ma la nostra rivoluzione e-mobility è già cominciata. L’economia di scala ci aiuterà a superare le difficoltà, a produrre a costi ridotti in modo da poter riversare i benefici sul cliente. Stiamo facendo tutto ciò non per soddisfare i milionari, ma per rispondere alle attese di milioni di consumatori». Accompagnato da Massimo Nordio, ceo di Volkswagen Group Italia, Thomas Ulbrich, membro del board e responsabile per la e-mobility del gruppo tedesco, ha fatto tappa anche a Roma per declinare il messaggio «una vettura elettrica per tutti» che il ceo Herbert Diess ha lanciato da Wolfsburg il 12 marzo. «È proprio quella la parola d’ordine - sottolinea Ulbrich - electric for all, cioè elettrico per tutti a prezzi accessibili. E il lancio dell’ID Volkswagen a fine anno segna l’inizio della nuova era. Renderemo le auto elettriche popolari, il prezzo di un modello base potrebbe aggirarsi sui 18 mila euro».
 

 

Eccola dunque la profonda trasformazione della mobilità individuale dentro la quale il colosso tedesco fa da battistrada. Il programma? Lanciare 70 nuovi veicoli elettrici entro il 2028 invece dei 50 annunciati, sicché i previsti 15 milioni di vetture prodotte dalle piattaforme del gruppo sono già saliti a 22 milioni. Il tutto sostenuto da investimenti per 30 miliardi entro il 2023, tutti autofinanziati. Perché questa accelerazione? «La domanda cresce veloce - spiega Ulbrich - in un anno è aumentata del 15%». Non è una novità che l’e-mobility stia suscitando grande interesse, anche perché la sua diffusione è un passaggio fondamentale sulla strada di un bilancio neutrale della Co2. «E poiché la sfida ambientale è forse la più importante a livello globale - spiega il top manager - Volkswagen non poteva non assumersi la responsabilità di questo profondo cambiamento, sia dentro che fuori l’azienda». Di qui il programma di decarbonizzazione che nei piani di Wolfsburg significa l’azzeramento, entro il 2050, delle emissioni di Co2 su ogni fronte. Perché l’obiettivo sono i target fissati dall’Accordo di Parigi. Alcune delle prossime tappe. Già nel 2025 Volkswagen prevede di ridurre l’impronta di Co2 della flotta, lungo tutto il ciclo di vita, di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2015. Inoltre, la quota di veicoli a zero emissioni crescerà ad almeno il 40% entro il 2030. Già quest’anno andrà in produzione il primo modello elettrico di nuova generazione: l’Audi e-tron cui seguirà la Porsche Taycan. Per entrambe sono stati già raccolti 20.000 preordini. Le vetture a zero emissioni targate VW Group si diffonderanno ancor più con l’arrivo della Volkswagen ID. Altri modelli in questa prima ondata: ID Crozz, Seat el-Born, Škoda Vision, ID Buzz e per finire ID Vizzion. Non sarà però un compito semplice, avverte Ulbrich, perché per arrivare al 100% di e-mobility dovremo essere in grado di combinare in modo equilibrato i concetti di chimica e fisica. Un balzo epocale, che si avvicina all’invenzione del motore a scoppio. «Molti si interrogano - osserva il manager - sul perché puntiamo tanto sull’e-mobility. La risposta è semplice: perché pensiamo che l’elettrico rappresenti la prima opzione per i vantaggi che offre in questo secolo. Ciò non significa che altre tecnologie non avranno spazio, ma noi diamo l’elettrico come vincente».
 

 

Il successo dell’operazione dipende non solo dalla progettazione delle vetture, ma anche dalla realizzazione dell’ambiente più efficiente per consentirne la produzione secondo le finalità stabilite. Così è nata Modulare E-Antriebs-Baukasten, già battezzata Meb, che costituisce il cuore dell’offensiva Volkswagen. «Meb è uno dei progetti più importanti della nostra storia - spiega Ulbrich - una pietra miliare tecnologica simile al passaggio dal Maggiolino alla Golf». Da questa piattaforma nasceranno tutti i modelli del futuro, che siano a marchio Volkswagen, Audi, Skoda, Seat. Va detto che Meb, già attiva in 8 impianti nel mondo, si caratterizza sia perché è un’architettura nata esclusivamente per l’elettrico, molto flessibile e capace di progettare una vasta gamma di auto con differenti tipi di carrozzerie e di interni; sia perché tutta la famiglia ID è stata progettata per la ricarica rapida. Attraverso questa tecnologia è possibile ricaricare la batteria dell’80% in appena 30 minuti. Tutto ciò grazie a un nuovo design modulare per le batterie e alla struttura multi-cella che consente di utilizzarle in differenti vetture.
 

«Inoltre i costi possono essere significativamente ridotti - precisa Ulbrich - grazie a partnership che permetteranno la più ampia diffusione di questa piattaforma e delle economie di scala ad essa associate». Insomma, Meb sarà anche la base sulla quale verrà edificata più di una alleanza nel settore. A proposito di ricarica, la genetica della progettazione VW per il momento è orientata a offrire un massimo di autonomia di 550 km, ma nel tempo potrebbe salire a 700 km. «Quando consegneremo l’auto al cliente, essa sarà neutra sul fronte della produzione di Co2. Sarà perciò nostra cura sollecitare i fornitori di ricarica a produrre energia pulita, onde non vanificare il nostro sforzo di tutela ambientale». Quale impatto avrà tutto ciò sull’occupazione? Premesso che tutti ritengono indispensabile che l’avvio di una simile trasformazione debba essere assistito da incentivi da parte dei governi, VW prevede che la produttività crescerà di almeno 20%, ciò significa un 20% in meno di manodopera necessaria. «Ovviamente ci siamo posti il problema - dice Ulbrich - anche perché non è da ieri che gestiamo queste situazioni. Intanto posso dire che almeno metà di quella manodopera verrà assorbita nell’accresciuta capacità produttiva. E comunque è un tema che toccherà l’intera filiera». Come dire: non sarà questo l’ostacolo che frenerà una trasformazione ormai irreversibile.

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Martedì 9 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 di 3 commenti presenti
2019-04-09 20:33:18
però la ricarica dove la faccio? a casa no di sicuro in mezz'ora.
2019-04-10 15:02:45
SI SI CON L'ATTACCO APPROPRIATO LA RICARICA LA PUOI FARE OVUNQUE ANCHE A CASA CON CORRENTE A 220 VOLT IN MEZZORA CARICHI PIU' DI 500 KM A COSTO QUASI ZERO . FORZA ELETTRICO AVANTI TUTTA .
2019-04-11 08:23:26
Ma ora come faranno i comuni che usano la "scusa" dell'inquinamento per limitare il traffico? Saremo tutti ecologici e ... fermi.