La guida autonoma di Tesla

Effetto dazi Trump, Tesla rischia ritardi per la licenza di guida autonoma in Cina

  • condividi l'articolo

Tesla rischia di essere trascinata nella guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Il colosso di Elon Musk si sta infatti preparando a uno slittamento del via libera di Pechino per la sua tecnologia di guida autonoma: alla società è stato infatti detto che non c'è una tabella di marcia precisa per ottenere la licenza per la sua tecnologia.

Lo riporta il Financial Times, sottolineando che inizialmente si stimava che l'autorizzazione sarebbe arrivata nel secondo trimestre del 2025. La licenza sarebbe un importante passo in avanti per Tesla per poter offrire la funzionalità semi-autonoma per la sue auto in Cina. La disponibilità della tecnologia consentirebbe al colosso delle auto elettriche di aumentare i ricavi e così bilanciare il calo delle vendite sul mercato cinese. Pechino sta valutando la possibilità di usare la licenza per Tesla come leva nelle trattative commerciali con Trump. 

La querelle cinese è comunque solo l'ultimo dei segnali preoccupanti sul futuro del marchio: negli ultimi anni Tesla ha presentato un solo 'vero' nuovo modello, il Cybertruck - anche questo arrivato con un discreto ritardo sulle previsioni - che, dopo l'eccitazione iniziale, si sta rivelando un veicolo difficile da vendere nella 'nuova' America di Trump: i report dei concessionari parlano di un grande numero di esemplari fermi nei parcheggi, nonostante uno sconto fino a 6 mila dollari offerto dalla casa. A complicare le cose il rischio che l'Amministrazione Usa decida di cancellare il tax credit federale fino a 7500 dollari per le nuove auto elettriche. In Europa le vendite di Tesla sono crollate in molti mercati chiave, non solo per l'attesa della versione 'aggiornata' della Model Y (che arriverà solo a marzo) ma anche per la reazione dei consumatori contro le scelte politiche di Elon Musk.

Ad esempio sicuramente l'appoggio all'estrema destra di Afd è fra le cause del - 60% di vendite registrate a gennaio in Germania (solo 1.277 immatricolazioni) in un mese che peraltro ha visto il mercato tedesco delle auto elettriche crescere di oltre il 50%. In Francia, a gennaio le vendite Tesla sono diminuite del 63 percento mentre in Norvegia sono scese del 38 %. Stazionaria l'Italia che a gennaio ha visto 408 immatricolazioni (+1% annuo) ma con una quota dello 0,31% lontana dall'1% registrato nell'intero 2024. Le cose non vanno meglio in Canada (-70% immatricolazioni fra dicembre 2024 e gennaio 2025, anche per via di un consistente ritocco ai listini) e in Australia, dove a gennaio 2025 le vendite di Tesla sono scese a 739 unità (–33% su anno, -65% sul 2023). Un momento difficile che si ripercuote sull'andamento in borsa del titolo, che oggi si muove intorno ai 355 dollari con un - 25% rispetto al massimo di 480 dollari toccato lo scorso 17 dicembre.

  • condividi l'articolo
Lunedì 17 Febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA