
Byd, Altavilla: «Produrre in Italia? Prima dobbiamo saturare i due siti già esistenti. Non siamo nemici ma alleati su obiettivi Ue»
“Byd è uno dei costruttori che più sta puntando al mercato europeo non solo nel tentativo di aumentare la quota di import ma anche nella volontà di diventare un costruttore europeo a tutti gli effetti, sia per la localizzazione della produzione, sia per i fornitori della componentistica sia per le caratteristiche e lo stile delle auto”. Così Alfredo Altavilla, l’advisor per l’Europa di Byd, a margine della presentazione del nuovo mi dello Atto 2. A proposito di una eventuale localizzazione del brand in Italia, Altavilla ha osservato: “con due stabilimenti (in Ungheria e Turchia, ndr) nei prossimi mesi raggiungeremo una capacità produttiva importante quindi prima di tutto dobbiamo saturare quei due stabilimenti, naturalmente più auto si vendono più si può sognare però per ora cominciamo la scalata delle vendite con gli stabilimenti che abbiamo”.
A chi gli domandava se gli ex stabilimenti Stellantis di Termini Imerese e Grugliasco potrebbero essere siti candidati, Altavilla ha precisato: “Non voglio alimentare false speranze. In Ue purtroppo di stabilimenti disponibili ce ne sono fin troppi, concentriamo sul far crescere i volumi dell’azienda, poi vedremo i possibili sbocchi produttivi ulteriori” “Al 2% del mercato italiano contiamo di arrivare molto presto, nei prossimi mesi, questo mese speriamo di superare già l’1%. In tutta Europa la strada è un po’ più lunga ma contiamo di raggiungere presto l’obiettivo”, ha osservato ancora Altavilla.
«Byd oggi viene percepito quasi come il nemico essendo un costruttore cinese invece credo sarebbe molto più saggio considerarlo un alleato, innanzitutto perché tra pochi mesi diventeremo a tutti gli effetti un costruttore europeo e poi perché quello che serve in questo mercato e’ la certezza delle regole». Così Alfredo Altavilla, l’advisor per l’Europa di Byd, a margine della presentazione del nuovo modello Atto 2. «Tutti i giorni stiamo vedendo qual è l’impatto sui volumi delle continue indecisioni che ci sono a livello nazionale ed europeo quindi penso che tutti quelli che possono contribuire a portare maggiore certezza e soprattutto normative più intelligenti, più comprensibili e di lungo termine debbano essere attori al tavolo”, ha aggiunto. A proposito, poi, del piano auto che la Commissione Ue presenterà il 5 marzo Altavilla ha ammesso: «Ho aspettative limitate, ma mi aspetto un po’ più di buon senso. Ad esempio l’ipotesi di lasciare in vita i plug-in (phev) dopo il 2035 la ritengo assolutamente giusta. Poi ci sono delle assurdità come le multe (sulle emissioni) diluite negli anni che rischiano di spaccare il mercato e penalizzare modelli di successa. Il mercato ha bisogno di certezze”.