Anonella Bruno, managing director di Stellantis Italia

Bruno (Stellantis): «Su vetture pesa il tema dell'accessibilità, serve semplificazione per vetture di piccole dimensioni»

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"Se si pensa a quello che è successo negli ultimi vent'anni, si nota che le vetture sono diventate, anche su richiesta delle autorità di regolamentazione, più pesanti, più complesse, più costose". Lo ha detto Anonella Bruno, managing director di Stellantis Italia, durante uno dei panel del Festival dell’Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 Ore insieme a Trentino Marketing per conto della Provincia Autonoma di Trento e con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento. Inoltre, i requisiti omologativi "sono gli stessi per una vettura di piccole dimensioni e per una premium di segmenti superiori e questo sicuramente ha un impatto sia per il consumatore in termini di accesso alle grandi vetture, sia dal punto di vista della gestione del costo, della redditività e della sostenibilità di queste tipologie di vetture", ha detto Bruno, spiegando che per questo "è sicuramente necessaria una semplificazione a vantaggio delle vetture di piccole dimensioni e dei veicoli commerciali leggeri".

«In Europa ci sono 250.000.000 di vetture con un'età media di 12 anni. In Italia più di 41.000.000 e l'età media è di 13 anni, ma ci sono picchi come in Grecia, dove l'età media è di 17 anni. In Italia circa il 25% è fatto da vetture che vanno da euro 0 a euro 3, quindi con 19 anni di età media. Se rinnoviamo sul rinnovo del parco circolante, lavoriamo sulla diminuzione della CO2, lavoriamo sul sostegno della domanda e di conseguenza sul sostegno della produzione». Ha proseguito Antonella Bruno, al Festival dell'Economia di Trento. «Come Stellantis confermiamo il nostro commitment verso la decarbonizzazione e sicuramente l'elettrico è una delle leve più importanti», ha aggiunto Bruno. «Ma dobbiamo considerare che c'è un consumatore. E oggi il consumatore non è ancora pronto. Basta leggere i numeri di mercato, sia in Europa che in Italia. Non è ancora pronto per tutta una serie di fattori: sicuramente l'accessibilità, quindi il costo, ma anche per il tema delle infrastrutture. Non soltanto il numero di colonnine presenti, ma anche la distribuzione sul territorio. Oggi in tre mercati europei - la Francia, la Germania e l'Olanda - ci sono il 60% del totale delle colonnine europee. In Italia la situazione sta migliorando, ma non c'è una situazione omogenea sul territorio italiano. Circa il 60% è concentrato nel Nord». 

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giovedì 22 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 17:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA