Giuliano Michelotto

Assegnato alla Michelotto il premio per il lavoro e il progresso economico

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La Camera di Commercio di Padova ha voluto premiare l’azienda guidata da Giuliano Michelotto quale esempio di eccellenza italiana nel settore delle competizioni automobilistiche evidenziata in oltre 50 anni di attività

Il prestigioso riconoscimento intitolato al Lavoro e al Progresso Economico, assegnato il 26 novembre scorso alla Michelotto Spa, arriva un momento particolarmente vivace per l’azienda che si appresta ad affrontare il nuovo anno con tanta carne al fuoco e prospettive davvero interessanti, nel solco di una tradizione ricca di prestigiosi traguardi.

Giuliano Michelotto, classe 1948, può considerarsi un dentista mancato in barba ai desideri della famiglia, ma anche un genio delle vetture da competizione capace di diventare anche un imprenditore modello.

Annegata nella prima periferia di Padova, la Michelotto è un’azienda che pare volersi mimetizzare per non dare disturbo, o meglio ancora per non essere disturbata. È da quando il suo fondatore è salito alle cronache per le imprese sportive delle sue vetture che è iniziato questo gioco a rimpiattino: nascondersi per lavorare in pace e senza troppi occhi addosso. Oggi forse è un vezzo, ma agli inizi fu una necessità perché quando si vuole lavorare per la Ferrari bisogna saper stare nell’ombra. Troppo forte e gelosa la Casa di Maranello per regalare visibilità a chicchessia.

Eppure l’antenna tecnologica padovana è un insieme estremamente complesso per passare inosservato: sotto quei capannoni immacolati è tutto un brulicare di persone e attività, dove il brusio dei cervelli che progettano tutto quello che serve per dare vita a bolidi imbattibili si sovrappone al lavoro frenetico e meticoloso di chi in officina trasforma le indicazioni in oggetti.

I grandi prefabbricati, che da fuori paiono anonimi, nascondono all’interno un condensato di attività quanto mai disparate dove l’eccellenza sfuma nella meticolosità più assoluta. Sotto quelle volte tutto prende vita mescolando ritmi da catena di montaggio con la precisione degli artigiani più abili. Niente è lasciato al caso perché la differenza tra le auto che corrono e quelle che vincono si gioca sempre nelle raffinatezze costruttive, nella pignoleria del singolo e nella supervisione accorta di chi dirige tutte le operazioni.

Tanta eccellenza è una vera rarità nel panorama motoristico internazionale perché nel quartier generale di Padova non prendono vita soltanto delle automobili ma si perpetua una cultura della vittoria che si è costantemente evoluta nell’arco di mezzo secolo. Prima per arrivare in alto e poi per rimanere in alto, costi quel che costi. Quasi nessuno si può permettere lussi così, ma quasi nessuno ha vinto tanto così.

Infatti, da quando nel 1969 quando partì l’attività, tanta gloria è passata sotto i ponti dell’azienda padovana sia nel campo dei rally, prima con le Lancia Stratos e poi con le Ferrari 308, con titoli nazionali a raffica e vittorie prestigiose anche in giro per l’Europa con in testa il Tour de France, sia nel campo delle corse in pista dove soltanto negli ultimi 20 anni quando sono state superate le 1300 vittorie con 10 successi alla 24 Ore di Le Mans, 6 vittorie alla 12 Ore di Sebring, 2 vittorie alla 24 Ore di Daytona, 16 vittorie alla 24 Ore di Spa, oltre a 32 titoli costruttori e 163 titoli piloti. Da un paio di anni poi è iniziata la collaborazione con l’Isotta Fraschini che ha partecipato al Mondiale Endurance e con la prospettiva di una produzione di serie di vetture estremamente esclusive.

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Lunedì 2 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA