Colonnine di ricarica Tesla in Italia

Tesla, le reti di ricarica Supercharger e Destination Charging fanno progressi in Italia

di Sergio Troise
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MILANO - Finora la scarsa diffusione dell’auto elettrica in Italia è stata motivata con due valide ragioni: la mancanza di incentivi governativi (unica chance per incoraggiare l’acquisto di auto con prezzi di listino molto alti) e la insufficiente rete di colonnine per la ricarica. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 sembra proprio che almeno uno dei due problemi sia stato avviato a soluzione: la rete di distribuzione dell’energia è infatti in espansione e, al di là del piano recentemente annunciato da ENEL (7000 colonnine entro il 2020), non mancano iniziative “private” che stanno già contribuendo a mutare sensibilmente lo scenario.

Interessante, in proposito, ciò che sta facendo nel nostro Paese Tesla: la casa del geniaccio sudafricano Elon Musk che produce a Palo Alto (California) Model S e Model X (berlina e Suv a emissioni zero) si è impegnata a installare, con l’apporto di alcuni partner, oltre 500 strutture Destination Charging e più di 200 colonnine Supercharger distribuite presso 27 stazioni di ricarica lungo la nostra penisola, da Nord a Sud. Se è vero che la ricarica domestica risulta essere il modo più semplice per caricare ogni giorno la propria auto, queste due modalità di ricarica rappresentano la soluzione ideale per effettuare viaggi su lunghe distanze e ricaricare comodamente una volta arrivati a destinazione.

La rete Supercharger è in grado, infatti, di fornire una ricarica in pochi minuti (circa metà del “pieno” di energia in 30 minuti), consentendo ricariche veloci durante le soste in genere dedicate a uno spuntino o a una pausa caffè, oltre che al rifornimento. I 200 Supercharger sono già distribuiti, come detto, in 27 stazioni di ricarica presso le principali reti autostradali.

L’ultima stazione inaugurata è quella di Piacenza, che presenta 8 colonnine e facilita ulteriormente il percorso tra Milano e Roma. Particolare importante: nel 2017 l’apertura delle stazioni di Cerignola (Foggia), Mercato San Severino (Salerno), Morano Calabro (Cosenza) e Palmi (Reggio Calabria) ha permesso di raggiungere comodamente anche il Sud del Paese.

Ma “l’arma in più” lanciata in Europa già nella primavera 2016 è il programma Destination Charging: cresciuto rapidamente, oggi include oltre 3.000 siti, e l’Italia rappresenta uno dei primi mercati per numero di siti disponibili con più di 500 partner che offrono questo servizio ai proprietari di vetture Tesla. In cosa consiste? Semplice: replica la comodità per i proprietari di Model S e Model X di ricaricare a casa, grazie alla fornitura ad hotel, ristoranti e centri commerciali degli stessi connettori che vengono installati nelle abitazioni. Questi connettori a muro sono in grado di caricare in un’ora energia sufficiente per assicurare fino a 74 km di autonomia.

Se non bastasse, per gli acquirenti di vetture Tesla sono previste alcune iniziative speciali, come il “credito annuale” per i viaggi a emissioni zero. Ogni anno, i proprietari ricevono 400 kWh di credito Supercharger gratuito, sufficienti per circa 1600 km di autonomia. Questo credito copre dunque le esigenze per viaggi di lunga distanza della maggior parte dei clienti, permettendo loro di spostarsi gratuitamente.

Coloro che consumano più del credito annuale pagheranno un piccolo importo per ricaricare con Supercharger. Quanto? Secondo i calcoli (necessariamente approssimativi) fatti dalla Casa americana “molto meno di quanto spenderebbero rifornendosi di benzina”. Con una Tesla Model S, ad esempio, è stato calcolato che una volta esaurito il credito, il costo della ricarica Supercharged per percorrere 1500 km sia di 67 euro, contro i 126 euro di un’auto “pari grado” a benzina.


 

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Sabato 13 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-01-2018 00:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-01-14 14:58:36
Un po' di tempo ed il governo metterà una tassa su ogni ricarica......