Com’era previsto. La pioggia non è arrivata e Max ha gestito la gara da padrone. Il cannibale amoreggia con la sua Red Bull dalla quale riesce ad estrarre il massimo. O almeno quello che serve per annichilire gli avversari. In tutte le circostanze. L’olandese fa corsa a sé, i rivali li vede sullo schieramento e gli dà appuntamento solo per spruzzare champagne al traguardo. Nel mezzo, un fantastico “hat-trick”: pole, gara in testa dall’inizio alla fine e giro veloce in corsa. Un “triplete” che vale la quinta vittoria su sette gare in questa stagione, la testa della classifica quasi a punteggio pieno (170 punti) ed il 40° trionfo in carriera, ad una sola lunghezza dal mitico Ayrton Senna, a soli 25 anni. Qualcosina, però, sta cambiando: più che fare paura la Red Bull, è lo stato di grazia del fenomeno apparso di un altro pianeta. Veniamo ai numeri.
L’olandese è stato affiancato durante la premiazione dai due diavoli della Mercedes, Hamilton e Russell, con Lewis staccato sul traguardo di 24 secondi in una battaglia che ha visto tutti fare due soste ai box e la safety car rimasta tranquilla in garage. Nel giro veloce, poi, Verstappen ha preceduto il sette volte campione del mondo britannico di soli 3 decimi, più o meno a parità di giri e di gomme. Per avere un riferimento, le due Ferrari di Charles e Carlos hanno segnato la loro performance migliore con un tempo di quasi 2 secondi più alto. L’altra Red Bull, quella di Sergio Perez, si è dovuta inchinare alla Frecce Nere, chiudendo mestamente al quarto posto. Certo, il baronetto era avvantaggiato dalla posizione sulla griglia, ma non il giovane connazionale, che è partito dietro Checo ad è arrivato davanti, su un tracciato in grado di evidenziare esattamente lo stato di forma delle monoposto.
Se gli uomini di Wolff, con il ritorno di mago Allison, continueranno a progredire, forse non si potrà riaprire il Campionato, ma l’esito dei singoli Gp non sarà così scontato. I tedeschi, con l’auto nuova arrivata a Montecarlo, hanno fatto vedere di essere la “seconda forza”, davanti alla Ferrari che partiva in prima fila ma presto ha dovuto alzare bandiera bianca. Poi troviamo l’Aston Martin che, per la prima volta nel 2023, non ha graffiato e nonno Alonso, davanti ai tifosi di casa, è arrivato in scia al compagno Stroll. A punti entrambe le Alpine, con Ocon davanti a Gasly ed in mezzo l’Alfa Romeo del cinese Zhou. Il quadro della situazione lo fa un abbottonato Toto, l’unico team principal capace di conquistare 8 Mondiali Costruttori consecutivi: «Sorriderò quando vinciamo. Abbiamo due macchine sul podio, ma Verstappen ha ancora un vantaggio consistente...».
L’abile manager dice Max e non la Red Bull che, con un pilota “normale”, è arrivata dietro ai suoi ragazzi. Per quanto riescano a nascondere la loro gioia i tedeschi, non sono capaci di camuffare la delusione i ferraristi. Carlos ha fatto il suo: «Gli sviluppi non fanno i miracoli e questa pista è ostica per noi, con curve ad alta velocità e un elevato consumo di gomme. Ho usato tutte e tre le mescole, ma più di così non si poteva fare. Sono sicuro che su altri circuiti andrà meglio...». Decisamente più scuro in volto Charles arrivato fuori della zona punti, nonostante abbia guadagnato una posizione per la penalizzazione di Tsunoda.
Dopo l’incomprensibile prestazione in prova, per la quale i meccanici gli hanno cambiato mezza macchina senza trovare nulla facendolo partire dalla pit lane, Leclerc aveva promesso una rimonta da “top five”, ma non è arrivato nemmeno nei primi dieci: «La situazione è questa, abbiamo un enorme lavoro da fare. L’inconsistenza della nostra vettura è incredibile: con gli stessi pneumatici, in due momenti diversi, si comporta in modo opposto. Difficile capirci qualcosa».
Chi non si può abbandonare alla disperazione è il capitano Fred Vasseur che resta fedele alla sua teoria: «In prova è una buona macchina, in grado anche di lottare per la pole. In gara, invece, non abbiamo ancora capito come estrarre il suo potenziale, la vettura è troppo incostante con le gomme. Gli sviluppi hanno dato una mano, siamo riusciti a stare davanti all’Aston Martin come spesso non è avvenuto. La Mercedes? Sul passo gara sono stati quasi sempre davanti a noi...».