Toyota, lotta alla CO2: partono i nuovi incentivi per tutte le auto elettricate senza alcun limite
Ci sono alcuni aspetti che non si possono discutere. Sono così evidenti che fanno semplicemente parte della storia. E, nel nostro caso, segnano una svolta epocale nell’evoluzione dell’automobile. Fino agli sgoccioli del millennio scorso, le normali vetture buttavano tutte una “vagonata” di energia. Risorse che andavano perdute e che invece avrebbero potuto essere riutilizzate. Nello stesso tempo la Toyota, che volava verso la leadership mondiale, come tutti gli avanguardisti si pose per prima il problema che i rivali non avevano ancora intuito in tutta la sua portata. Era arrivato il momento di salvaguardare il pianeta e, quindi, bisognava trovare qualche “invenzione” per consumare meno carburante, riducendo contemporaneamente le emissioni che sono sempre nocive.
A Nagoya, si sa, di cervelloni ce ne sono parecchi e l’ingegner Takeshi Uchiyamada propose la «motorizzazione ibrida» che era più efficiente semplicemente perché recuperava energia riutilizzandola. Insomma, l’uovo di Colombo. Uchiyamada in quel modo è entrato direttamente nella leggenda, facendo lavorare insieme il propulsore termico con il silenzioso e pulito elettrico. Da quel giorno, era il 1997 quando la Prius iniziale fu svelata al mondo, nulla è più stato come prima. «Per Toyota il vero nemico da abbattere è la CO2 - spiega Alberto Santilli, Managing Director Toyota Motor Italia - non esiste l’auto per tutti, ma l’auto per ciascuno di noi. Toyota punta da sempre su un approccio multitecnologico che comprende l’offerta di tutte le soluzioni elettrificate possibili: Full Hybrid, Plug in Hybrid, Elettrico».
Santilli ricorda ciò che è accaduto nel tempo: «La nostra scelta è frutto di un’esperienza da leader dell’elettrificazione grazie ad oltre 33 milioni di auto ibride vendute nel mondo dal 1997 ad oggi che ci ha fatto diventare l’azienda più attenta allo sviluppo di tutte le tecnologie per una mobilità sostenibile. Oltre 700 mila di queste sono state vendute in Italia. Non c’è nessuna discriminazione, l’unico obiettivo è quello di abbattere le emissioni utilizzando tutte le soluzioni disponibili. Ma l’innovazione, quasi sempre, ha un costo e quelli della transizione ecologica possono essere gravosi per l’intero sistema. Per i costruttori, che devono sostenere forti investimenti in Ricerca e Sviluppo, e per i consumatori sui quali inevitabilmente ricade una parte di questi costi».
A questo punto la più grande Casa automobilistica del pianeta, che ha sempre avuto un forte senso di responsabilità anche sociale, si sente in dovere di fare qualcosa. «Per queste ragioni - prosegue il Managing Director - a settembre è partita la nuova campagna di incentivi Toyota con l’obiettivo di rendere ancor più accessibili tutte le nostre soluzioni tecnologiche offerte, senza distinzioni né limitazioni di reddito, senza discriminazioni e consentendo vantaggi economici reali per tutti: in modo estremamente semplice, garantiamo vantaggi economici in caso di permuta di qualsiasi usato, senza vincoli di anzianità. Una campagna di democratizzazione di tutte le tecnologie che incontrano gli stili di vita e le diverse esigenze personali di tutti automobilisti italiani».
L’importante iniziativa, che per il momento non ha scadenze temporali vincolanti, mira a democratizzare la transizione ecologica con corposi bonus che vanno dai 4 mila agli 8 mila euro per le auto ecologiche, che rappresentano più o meno l’intera gamma Toyota, senza distinzioni geografiche. L’iniziativa ha un valore assoluto molto forte che incide sulla quantità reale delle emissioni. Non si tratta, infatti, di un player qualsiasi, ma di uno dei leader del mercato anche italiano che, in aree molto sensibili, ha una posizione dominante. Toyota, infatti, occupa la vetta della classifica delle vendite in 23 capoluoghi, tutte città importanti comprese Roma e Milano. Nel traffico, dove ci sono molti “stop and go”, il recupero di energia è fondamentale e la diffusione da tempo del full hybrid Toyota ha già permesso l’abbattimento di migliaia di tonnellate di CO2 proprio dove più alta è la concentrazione di popolazione. Un vantaggio notevole per l’ambiente: come piantare una foresta in metropoli dove non è facile trovare lo spazio per un solo albero.

