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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il Toyota Hilux pick up di Nasser Al-Attiyah impegnato in una tappa della Dakar

Toyota doma il deserto: al volante dell'inarrestabile Hilux, Nasser Al-Attiyah, l'emiro-samurai

di Giorgio Ursicino

Non c’è dubbio, il re della Dakar 2022 è lui. Nasser Salih Nasser Abdullah Al-Attiyah, l’emiro volante. Il principe del Qatar che, da bambino, gattonava proprio sulle dune. Al pari del suo magico Hilux che, attualmente, ha raggiunto la perfezione, sfruttando al meglio le “pieghe” di un regolamento profondamente rivisitato. Un prototipo affidabile e indistruttibile che ha avuto per regalo da Babbo Natale i pneumatici da un metro di diametro, le sospensioni con un’escursione di quasi cinquanta centimetri e, come se non bastasse, le carreggiate larghe come una portaerei. Per Akio Toyoda ieri è stata una giornata speciale. Almeno quanto quella della fine dello scorso anno quando ha tirato fuori dal garage, fra lo stupore quasi generale, una trentina di modelli elettrici che spingeranno la casa di Nagoya all’avanguardia anche in questo settore.

All’erede del fondatore piacciono le gemme splendenti, le usa come fiori all’occhiello sulla giacca della festa. Gare mitiche che hanno una risonanza planetaria e chi le conquista si copre il capo di gloria. La Dakar era l’ultima perla che mancava ad uno straordinario filotto centrato negli ultimi dodici 12 mesi. Un orgoglio del Gazoo Racing che rende Toyota il marchio in questa fase più vincente, forse più di Mercedes che nel 2021 ha pur conquistato il Titolo Costruttori di Formula 1 e il tandem Driver-Marche nell’ecologica Formula E. I giapponesi hanno fatto incetta di Mondiali: i due nel WEC, i due nel WRC ed i due titoli nella Coppa del Mondo “Cross Country”. Insieme ai Campionati sono arrivate le corse più iconiche del calendario del motorsport, quelle che da sole valgono tutta la stagione: la 24 Ore Le Mans nell’Endurance, il Montecarlo e il Safari nei Rally ed, ora, la Dakar nei Raid.

Akio crede nella tradizione quasi quanto all’innovazione ed è difficile che prossimamente non vedremo una Toyota ai nastri di partenza delle due competizioni motoristiche più prestigiose del pianeta. Quest’anno non era affatto facile. Lo sbarco lunare dell’Audi indubbiamente catalizzava l’attenzione. E le performance tutte nuove dell’astronave silenziosa hanno fatto incetta delle coppe di giornata. L’Hilux e Nasser hanno sfruttato i loro punti forti rimanendo in testa dell’inizio alla fine e dando la sensazione di controllo assoluto di una corsa ribelle ed imprevedibile dove la trappola è dietro ogni salto. L’Hilux, con l’inedito propulsore 3,5 litri V6 derivato dal nuovo Land Cruiser, ha dimostrato una maturità assoluta per gare di questo genere. La robustezza da paura che si è tradotta in un’affidabilità totale. Valori carissimi al brand.

Nelle gare di durata, si sa, non vince il più veloce, ma chi non si ferma mai. E Al-Attiyah ha spento il suo pick up solo il pomeriggio arrivando al bivacco. Lo sportivo dallo sguardo glaciale, che ha partecipato a 5 edizioni dei Giochi Olimpici prendendo a “schioppettate” i piattelli (a Londra è salito pure sul podio), è il leader carismatico e incontrastato della filiale sudafricana del network planetario del Gazoo Racing di Toyota che si occupa di spazzolare ed accompagnare in gara il poderoso Hilux. La quarta Dakar di Nasser è un regalo graditissimo per Akio. L’ex ragazzo del Golfo ha condotto una gara senza sbavature, miscelando una guida esperta (sono quasi vent’anni che prende parte alla maratona), costantemente rapida con una visione di gara ed una strategia gelida.

Non ha mai sbagliato, accelerando quando serviva e controllando i rivali nei passaggi topici. In realtà nessuno sa quale sia il limite dell’emiro-samurai e del suo cammello d’acciaio perché sicuramente non hanno spremuto il limone fino in fondo. Lo spauracchio Audi era fuori dai giochi per la vittoria finale già il primo giorno e l’unico pericolo è stato il formidabile cannibale Sebastien Loeb (9 Mondiali Rally consecutivi...) che però Nasser ha sempre tenuto a mezz’ora di distanza.

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Giovedì 20 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 18:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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