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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il bicampione di F1 Fernando Alonso

Domenica a Singapore Alonso disputa il 350° GP: supera Raikkonen, nessuno come lui

di Giorgio Ursicino

Premio fedeltà. In realtà nel corso dei decenni non è mai stato un record molto ambito per chi corre in Formula 1. Domenica a Singapore, comunque, il primato cambierà nuovamente padrone e, questa volta, dopo nemmeno due anni. Il passaggio del testimone nel 2022 sarà al massimo livello perché lo scettro di “pilota che ha disputato più gran premi” passerà dalle mani del gelido finlandese Raikkonen a quelle del “caliente” iberico Alonso. Fernando, infatti, ha già disputato 349 gare nel circo della velocità, esattamente quante Kimi che ha appeso definitivamente il casco al chiodo solo alla fine dello scorso anno. In precedenza i piloti più esperti del paddock non erano stati campioni così conclamati, ma spesso longeve seconde guide con una passione infinita per il volante. Ragazzi che non volevano smettere mai.

In realtà, negli anni Settanta e Ottanta fu Graham Hill (il padre di Damon) ad indossare la particolare corona. Un campione vero che aveva conquistato tre volte il titolo di F1 e, soprattutto, resta l’unico driver della storia ad aver vinto, oltre al Mondiale della Formula più prestigiosa, la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis, il sogno di qualsiasi fuoriclasse impugni il volante. Un trittico che Fernando ha ricorso a lungo ed al quale non ha ancora rinunciato. Nel catino dell’Indiana, infatti, il ragazzo di Oviedo era in testa dopo oltre metà gara quando lo tradì il suo motore Honda. State certi, ci riproverà. Dopo Hill i più inossidabili sono stati, nell’ordine, il francese Laffite, l’italiano Patrese e il brasiliano Barrichello, nessuno dei quali riuscì a fregiarsi dell’iride.

Alonso e Raikkonen, hanno molti punti in comune, il passaggio di consegne sembra un gioco del destino. I due, infatti, avevano iniziato insieme la loro carriera nel Circus, alla fine dell’inverno 2001, il 4 marzo in Australia. Lo scandinavo finì a punti con la Sauber (all’epoca si premiavano i primi 6), lo spagnolo dodicesimo con la Minardi. Hanno corso entrambi per la Ferrari (per questo sono degli idoli per i tifosi italiani) ed hanno avuto entrambi due carriere perché si sono ritirati e poi sono tornati. In fotocopia Nando e Kimi, quando lasciarono la F1, non sparirono dai motori come Lauda durante il suo periodo sabbatico. Alonso andò a correre a Le Mans, ad Indy e alla Dakar, mentre Raikkonen si fece per due anni il Mondiale Rally. Pura passione.

C’è un altro aspetto divertente nella carriera dei fenomeni. Quando esordirono a Melbourne la madre dell’ennesimo predestinato che il prossimo anno esordirà in F1 con la McLaren stava per partorire il suo rampollo proprio nella città agli antipodi. In pratica Alonso il prossimo anno battaglierà con Oscar Piastri che era ancora nel pancione quando i due “nonnetti” debuttarono in monoposto (nacque il 6 aprile, solo un mese dopo). L’asturiano ha già prenotato altri record. Ha da poco firmato un contratto biennale (2023 e 2024) con la Aston Martin e, se tutto andrà come deve, sarà il primo in assoluto a superare la barriera dei 400 GP. Il calendario del prossimo anno, infatti, prevede 24 gare e c’è tutto il margine per stabilire l’incredibile primato.

Fernando è stato un grande e sono in molti a pensare che meritava di più oltre ai 2 Mondiali, ai 32 gran premi vinti e alle 22 pole position. Alonso fu il più giovane campione del mondo di F1. Quando vinse il suo primo titolo nel 2005 aveva solo da 53 giorni festeggiato il 24° compleanno (in seguito fu scalzato prima da Hamilton e poi da Vettel). Fu lui, sotto la diabolica regia di Flavio Briatore, ad interrompere il lungo regno di Schumacher e la Ferrari. L’anno dopo si confermò, due corone a 25 anni, pareva l’inizio di una storia gloriosa. Invece, i colpi grossi, finirono lì. A penalizzarlo, forse, è stato il suo carattere, deciso ma irrequieto, sempre alla ricerca dell’auto migliore e molto ostico ai compagni di squadra. Una fama che nella seconda parte della sua carriera gli ha precluso le chance migliori.

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Mercoledì 28 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 29-09-2022 11:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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