
Montecarlo accoglie le monoposto elettriche: il futuro della mobilità sulle strade della storia
La Formula E sbarca nel secondo decennio. E si “normalizza”. Non è più un fenomeno solo da palcoscenico che attirava tutti, felici di esserci per vestirsi di futuro. Oggi le auto elettriche vantano una precisa identità. Gli automobilisti ormai hanno metabolizzato che, non si sa ancora quando, le vetture stradali saranno tutte a zero emission. Veicoli che non emettono sostanze inquinanti, ma che dovranno costare anche meno perché la loro semplicità andrà a vantaggio dei consumatori. In questi poco più di dieci anni che hanno stravolto la mobilità, la FE è cresciuta in modo esponenziale, ha fatto passi da gigante.
È improponibile il paragone fra le rudimentali Gen 1, che nel 2014 affrontavano il centro delle grandi metropoli con la speranza di arrivare al traguardo, e le Gen 3.5 attualmente impegnate nel Campionato. Monoposto con 350 kW di potenza che accelerano silenziose, ma più velocemente delle F1. Sono anche a trazione integrale, gran parte dell’energia necessaria per finire un E-Prix è generata dalla stessa vettura che sfreccia e le batterie sono più che sufficienti per coprire la distanza di una gara. In più ora c’è il Pit Boost, il “rifornimento volante” che, in una trentina di secondi, a 600 kW, inietta nell’accumulatore quasi 4 kWh di energia green, il 10% di quella imbarcata in partenza.
Il progresso non si ferma certo qui. È già definito il regolamento della prossima Gen 4 che di kW di potenza ne avrà 600, circa il doppio di adesso. Certamente la Formula E è un evento globale e, come si è evoluta la tecnologia, è cambiato il calendario. Si va dappertutto, senza confini. L’Oriente è sicuramente un’area importante per la nuova mobilità e, per contenere gli E-Prix a 16, nella vecchia Europa si effettuano solo tre tappe, ma tutte di grande importanza con il doppio appuntamento. In questo tour Monaco è come una gemma, segna lo sbarco in Europa e, con la sua inarrivabile tradizione, si candida ad essere l’esibizione più glamour e spettacolare dell’intera stagione.
Alcuni anni fa per ospitare i bolidi ecologici che venivano accolti con cadenza biennale veniva utilizzata solo una parte del glorioso circuito di F1. Le FE non salivano al Casinò, ma rimanevano sotto nella zona del Porto e delle Piscine. Il confronto diretto fra le due formule poteva sembrare imbarazzante dal punto di vista delle performance. Oggi non è più così. La F1 resta più rapida, ma il paragone non è improponibile. E su un tracciato dove è difficilissimo superare le FE si scavalcano con facilità utilizzando l’attack mode.