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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Charles Leclerc

Leclerc, un leone in Ferrari: «Sono pronto per vincere il titolo. Hamilton non è imbattibile»

di Giorgio Ursicino

Un leone con la faccia d’angelo. L’uomo nuovo della stagione scorsa, iniziata da poco più che esordiente e conclusa come re delle pole e come primo ferrarista in classifica davanti al compagno di squadra e quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Durante l’inverno Charles Leclerc ha ricevuto la consacrazione: Maranello ha puntato su di lui a lungo termine rinnovandogli il contratto fino al 2024. Una situazione ideale per sentire la fiducia e abbassare la pressione che peraltro ha dimostrato di gestire alla grande già lo scorso anno, come i predestinati. Dopo la doppia sezione di test a Barcellona, il giovane pilota di Monaco fa il punto della situazione alla vigilia di una stagione che per l’ennesima volta ha l’obiettivo di mettere sotto la spaziale Mercedes e riportare il Cavallino in cima al mondo dopo un digiuno di 13 anni.

Charles, com’è la nuova SF1000?

«Avevamo degli obiettivi, credo che siamo sulla strada giusta, ma dove ci troviamo rispetto agli avversari sarà più chiaro solo a Melbourne. L’anno scorso eravamo velocissimi in rettilineo incontrando delle difficoltà in curva per il carico non adeguato. Abbiamo rimodulato questo aspetto, oro sento di più l’auto nei tratti guidati anche se siamo un po’ meno rapidi sul dritto. Ci siamo impegnati molto sull’assetto dove c’è più margine per apprendere la flessibilità ed adottare la monoposto ai veri circuiti ed ai diversi stili di guida».

E i rivali a che punto sono?

«È sempre difficile capire dove sono gli altri nei test, dipende da molte variabili e anche noi che abbiamo dei tecnici che si occupano solo di questo siamo molto cauti».

La Mercedes rischia di incontrare delle difficoltà in Australia come è avvenuto nel 2019 alla Ferrari?

«Sinceramente non lo so, è possibile. Faccio fatica a rispondere, è un rischio che corrono tutti».

Il rinnovo del contratto per cinque anni può essere per te un vantaggio?

«Certamente mi dà più tranquillità e motivazioni nel lavoro in prospettiva perché so che sarò qui a sfruttare i risultati di questo impegno anche fra due o tre anni».

Il 2020 sarà l’anno buono per riconquistare il titolo o si sarà da aspettare ancora?

«E chi può dirlo. Posso solo promettere che impegnerò tutto me stesso per centrare l’impresa».

Preferiresti correre con Sebastian anche in futuro o qualsiasi decisione prenda il team per te andrà bene?

«Con Seb va tutto molto bene, ho imparato molto da lui e ci troviamo in sintonia anche sulla messa a punto. Certo che continuare con lui per il terzo anno andrebbe bene. Ma rispetterò ogni scelta della Ferrari, si può apprendere e migliorare con qualsiasi pilota come compagno».

Come ti sei sentito questo inverno, sei in una posizione diversa, non hai più lo stress di dimostrare il tuo valore o le aspettative che ci sono su di te pesano?

«Sinceramente mi sento a mio agio, non ho sentito la pressione. L’anno scorso mi sembrava tutto grandissimo, poi abbiamo fatto delle belle cose insieme e ho una consapevolezza diversa».

L’anno scorso sei stato velocissimo in qualifica, pensi con la SF1000 possa essere diverso?

«Sì, la sensazione è che potremo andare più forte in gara, ma dovremo dimostrarlo».

Lo sai che quest’anno si aspettano tutti tantissimo da te?

«Sì, ma il mio approccio non cambia. L’unica cosa che ho in testa è che se lavoro bene con la squadra i risultati verranno».

Il prossimo anno le monoposto cambieranno completamente. Influirà su questa stagione?

«Sarà importante capire quando mettersi a lavorare sulla nuova auto. Ma è una decisione che non mi coinvolge, ci pensa la squadra».

Avevi immaginato prima un dispositivo come il rivoluzionario Das della Mercedes?

«Come pilota non mi era mai venuto in mente. Mica sono un progettista».

La presentazione della SF1000 è stata la più bella?

«Per me una macchina rossa è sempre la più bella, la Ferrari vince tutti gli anni il Mondiale delle presentazioni.
Certo quest’anno al teatro di Reggio Emilia è stata impressionante, emergeva la cultura italiana».

Verstappen ha detto che Hamilton non è dio, è battibile. Cosa ne pensi?

«Sì, si può battere, ma bisogna fare tutto perfetto. Finora ha dimostrato di essere il più bravo, è velocissimo e molto consistente, non sbaglia mai. Io cercherò di migliorare al massimo per fare meglio di lui, ma non è facile. Per il momento lui è più forte di me».

In cosa è migliore di te?

«Non è una questione di stile di guida, devo migliorare nella gestione dei pneumatici, è questo il mio focus».

Cosa scrivi nel tuo quaderno degli appunti durante le prove?

«Cerco di prendere appunti per dialogare con gli ingegneri a fine giornata. In questi test facciamo anche 150 giri, non è facile ricordarsi tutto».

L’auto 2020 è più veloce in curva. Te ne sei accorto dai dolori al collo?

«No, non ho avuto alcun problema fisico, mi sono preparato molto più che in passato. L’ho notato dal grip nella parte guidata».

Sei diventato vegano?

«No, ma mangio molta meno carne di prima e mi sento molto meglio».

Sembra che ci sono altri team in grado di inserirsi nella lotta fra i primi tre.

«Speriamo, ma è difficile dirlo. Sarebbe un bene per la F1».

Alla fine dell’anno sarai contento se...

«Se avrò sfruttato tutte le opportunità. Nel 2019 non è stato così, ho commesso più di qualche errore».

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Martedì 3 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-03-2020 12:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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