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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Charles Leclerc a Baku

Ferrari, Leclerc carico a Baku: «Perché no, la doppietta è possibile»

di Giorgio Ursicino

Missione Baku. Dopo la sbornia monzese, in parte dovuta alla geniale strategia, la Ferrari è intenzionata a non mollare. Se è un momento magico è tutto da confermare. Quello che è certo emerge però con chiarezza. Prima a Zandvoort e poi sulla pista casalinga nel Parco, la SF-24 ha dimostrato di essere tornata in forma dalle vacanze. In Olanda ha scavalcato la Mercedes, al Gran Premio d’Italia anche la Red Bull. L’ottima McLaren forse per un soffio era ancora davanti, ma questa volta la ciambella è riuscita con il buco ed aver utilizzato le Pirelli per fare una maratona si è rivelata una scelta azzeccata. Con gli ultimi aggiustamenti lo scenario è cambiato in profondità.

Sembrerà strano ma Verstappen e la Red Bull non vincono più da sei gare, da giugno in Spagna. Sa dell’incredibile per un tandem che non lasciava ai rivali nemmeno le briciole costringendo tutti a chiamare super Max il cannibale. McLaren e Ferrari, più la prima che la seconda, sono venute su stravolgendo la graduatoria Costruttori. Le monoposto papaya si sono portate sulle posizioni della Red Bull ed anche il Cavallino con oltre 400 punti è ad un tiro di schioppo. Nella classifica dei piloti l’olandese volante mantiene un certo margine per i sette trionfi di inizio stagione ma, con nove gare in calendario, non può dirsi più al riparo dagli assalti in particolare del suo amico Norris.

Affinché il giovane inglese possa tentare il riaggancio serve però un cambio di approccio. La Scuderia di Woking non può più lasciare i suoi due puledri di razza correre liberi, ma Piastri dovrà mettersi al servizio di Lando per evitare di lasciare opportunità in pista. Proprio in Azerbaigian qualcosa cambierà. Andrea Stella, il Team Principal ex Maranello, ha dichiarato che l’aiuto senza dubbio ci sarà ed il giovane australiano ha già accettato le nuove regole d’ingaggio. Nel box rosso il morale è alto anche se, di tanto in tanto, compare qualche messaggio molto realistico. Ieri il vincitore dell’ultima gara ha parlato da comunicatore consumato allontanandosi dall’ottimismo puro che contraddistingue il suo approccio. Prima ha frenato, poi ha accelerato. In questo supportato anche da Carlos.

«Monza non conta, dobbiamo ripartire da zero - ha spiegato il Principino - altre volte abbiamo visto cambiare le gerarchie di gara in gara». Poi la parte più euforica, in tipico stile Leclerc: «Baku potrebbe essere un tracciato adatto alla Ferrari e poi io sono sempre andato bene. Perché no, prima di iniziare il weekend possiamo pensare ad una doppietta. McLaren e Red Bull restano solide, ci sarà da combattere». La chiglia speciale sotto l’estrattore ha funzionato bene sull’autodromo lombardo e in Azerbaigian potrebbe essere affiancata da un’ala anteriore più flessibile, che sfrutta meglio i margini del regolamento.

Charles ha concluso permettendosi di mandare un frecciatina al re degli ingegneri: «Adrian ha deciso e la sua scelta merita rispetto. è vero, l’abbiamo corteggiato ma lui ha deciso diversamente. Non credo, però, che l’Aston Martin sia migliore della Ferrari, Fred sta costruendo un team molto forte e tutti noi ci impegneremo per far vedere a Newey che se voleva vincere ancora ha sbagliato a non venire da noi».

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Venerdì 13 Settembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 15-09-2024 11:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA