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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Fca avvisa il governo: con bonus-malus salta il piano Italia e i 5 miliardi di investimento

A differenza di molte associazioni del settore, e della maggior parte dei protagonisti sulla scena automotive, Fca non alza i toni, ma fa capire con chiarezza che l’emendamento bonus-malus approvato alla Camera, se passerà pure al Senato, avrà conseguenze di rilievo sul mercato generando turbolenze al piano industriale del gruppo controllato da Exor che è stato illustrato nei dettagli ai sindacati un paio di settimane fa. Il sasso nello stagno, con la determinazione e il garbo che lo contraddistingue, lo ha lanciato Pietro Gorlier, il numero uno globale di Mopar che dallo scorso primo ottobre ha anche la responsabilità della regione Emea per Fiat Chrysler.

Oggi era in calendario da tempo un Consiglio aperto fra l’azienda italo-americana e le istituzioni locali proprio per andare ancora più in profondità sui programmi delle fabbriche piemontesi che poi sono le più storiche dell’azienda degli Agnelli. Visto quanto sta accadendo, senza intervenire sul merito del provvedimento come sottolineato nella lettera, Gorlier ha scritto agli interlocutori, fra i quali c’erano il sindaco di Torino Chiara Appendino e il Governatore della Regione Sergio Chiamparino, annullando l’incontro che poteva diventare una perdita di tempo visto lo scenario del comparto in rapida e brusca evoluzione: «Il nostro piano industriale è basato sulle più aggiornate previsioni di mercato e sull’attuale impianto normativo e regolatorio del settore. Come senz’altro sapete, negli ultimi giorni lo scenario è stato significativamente modificato da interventi in discussione all’interno della Legge di Bilancio, che a nostro avviso alterano l’intero quadro d’azione all’interno del quale il piano per l’Italia era stato delineato. L’altro ieri abbiamo preso parte al tavolo al Mise dove tutti gli operatori hanno evidenziato un significativo impatto sul mercato delle misure proposte. Al momento non abbiamo ancora visibilità di quale sarà lo scenario normativo nei prossimi anni. È un fatto certo che il sistema bonus-malus, qualora attuato come approvato alla Camera, inciderà significativamente sul mercato modificando le assunzioni alla base del nostro piano».

Ìn altre parole a forte rischio l’investimento di 5 miliardi e il ritorno alla piena occupazione. Una minaccia? Più una precisazione: senza un minimo di chiarezza la riunione sarebbe stata del tutto inutile. Tutto il fronte sindacale, esclusa la Fiom, è tornata a protestare sull’azzeramento del provvedimento. Chiamparino ha definito saggia la decisione di Gorlier, quanto meno il rinvio dell’incontro. Più cauta la Appendino che ha invitato Fca ha proseguire il confronto con il governo. Duro Bonelli dei Verdi: «Il pasticciaccio di Di Maio, anziché aiutare l’emergenza ambientale sta già causando danni». Anfia, Unrae e Federauto hanno diffuso un comunicato congiunto dopo l’incontro di martedì sera al Mise: «Bene l’annuncio che non ci saranno nuove tasse, il malus farebbe perdere al mercato fra l’8% e il 12% con un ammanco per le entrare dello Stato di almeno mezzo miliardo».

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Giovedì 13 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 04:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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