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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Circolazione stradale, norme più severe per targhe estere e noleggio

Arrivano altre modifiche alle norme che regolano la circolazione stradale. Dopo gli ulteriori passi verso il “documento unico” dei veicoli e le novità relative al certificato medico per ottenere le patenti di guida al fine di tutelare la privacy sullo stato fisico del richiedente, ecco cambiamenti che riguardano il noleggio a breve termine e le targhe estere. Per quanto riguarda il primo tema, nel Decreto Sicurezza sono previste delle prescrizioni che mirano a prevenire atti di terrorismo, episodi avvenuti con una certa frequenza nel recente passato in altri paesi (ad esempio Nizza e Barcellona).

Al momento della stipula del contratto, e in ogni caso con un congruo anticipo rispetto alla consegna del veicolo, dovrà essere comunicato il nome dell’utilizzatore al Centro elaborazione dati che effettuerà un raffronto automatico con i profili potenzialmente pericolosi. In quel caso scatterà la segnalazione di allerta alle Forze di polizia per le conseguenze iniziative di controllo. Da questa norma sono esclusi i servizi di mobilità condivisa e in particolare il car sharing per non comprometterne la facilità di utilizzo. Sempre nel Decreto Sicurezza approvato dal Senato è stata inserita una norma che, con alcune deroghe, impedisce di circolare con targa straniera a persone che risiedono da oltre 60 giorni nel nostro paese.

Questa disposizione ha indubbiamente finalità fiscali, ma anche di sicurezza stradale. Le targhe di veicoli stranieri, infatti, non sono contenuti nelle nostre principali banche dati del settore e quindi non scattano in automatico le multe per infrazioni al codice come risulta più facile non pagare la tassa di possesso o l’assicurazione senza essere scoperti. E veicoli che si muovono sul territorio senza l’obbligatoria copertura per responsabilità civile mettono sicuramente a repentaglio anche la tutela delle persone.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha esternato soddisfazione: «Grazie alla volontà del Governo e del nostro Ministero, i furbetti, che fino a ieri utilizzavano in Italia auto immatricolate in altri paesi pur risiedendo nella Penisola, ora non potranno eludere tasse e controlli. Queste persone non avranno più vita facile, il provvedimento punta a porre un freno ad una pratica scorretta purtroppo molto diffusa che danneggia tutti noi togliendo al fisco soldi dovuti e fa male anche a tante aziende nazionali che lavorano correttamente».

Toninelli spiega pure che per chi trasgredisce le conseguenze saranno pesanti: «Coloro che violeranno il divieto che abbiamo imposto dovranno pagare una multa salata e, se non si metteranno in regola, si potrà arrivare sino alla confisca del veicolo». Finora non era così, il fenomeno della “esterovestizione” era contrastato in maniera molto più blanda e con questo escamotage alcune società immatricolavano i loro veicoli oltre confine ed operavano nel Belpaese non rispettando le regole senza essere sanzionate.

Per una o due volte l’utilizzatore veniva solo avvisato di mettersi in regola (cioè reimmatricolare il veicolo) poi se veniva fermato di nuovo nei sei mesi successivi doveva pagare una sanzione da 84 a 335 euro. Ora la multa scatta da subito ed è molto più salata (712 euro), il veicolo verrà tenuto in deposito e ci sono sei mesi di tempo per regolarizzarlo. Scaduto il semestre scatterà la confisca.

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Lunedì 12 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 10:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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