Emanuele Pirro

Pirro e Vallelunga, una galleria di momenti indimenticabili: dalla Formula Fiat Abarth alla F3000

di Franco Carmignani
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Anche se la sua carriera è legata alla F1 e soprattutto alla 24 Ore di Le Mans dove ha vinto cinque volte ed è il recordman tra i piloti romani, Emanuele Pirro si identifica strettamente con Vallelunga. Qui nell’80 ha vinto il suo primo titolo con il successo nella Formula Fiat Abarth, qui ha trionfato nel Gran Premio Roma del 1984. Poi gli exploit in Superturismo che l’hanno legato ancor di più al pubblico romano che affollava le gradinate di Vallelunga per ammirare i grandi duelli con i vari Ravaglia & Co. Quindi il certosino lavoro di preparazione con l’Audi in vista della 24 Ore francese.

«Mi ricordo che partecipare al GP Roma , dopo aver corso a Vallelunga in Formula Fiat Abarth (proprio lì mi sono laureato Campione all’ultima gara) e nell’Europeo di F3, prima con la F2 e successivamente con la F3000, fu per me molto emozionante e motivo di grande orgoglio. Il mio cuore ha cominciato a battere forte per il Motorsport per la prima volta proprio nel circuito romano dove mio padre mi portava fin da bambino (ho una foto di quando avevo non più di tre anni al “volante” di una F3) è da lì che è nata la mia grande passione».

«In quegli anni ero emigrato in Inghilterra, correvo per un team inglese ed il fatto di tornare da “straniero” nel “mio” autodromo di casa dove ho cominciato a sognare ed essere uno dei protagonisti del GP Roma era per me qualcosa di veramente speciale. Mi sentivo una grande responsabilità addosso, ma anche una grossa carica. Mi ricordo la gara di F2 del 1984 con le slick sull’umido dove presi molti rischi e poi la vittoria l’anno successivo in F3000».

«Un altro periodo per me molto speciale fu quello del Superturismo, 1994-1996, erano gli anni d’oro per la categoria. Ottenni proprio a Vallelunga la mia prima mia vittoria con una Audi, al volante della gloriosa 80 Quattro. In quegli anni il pubblico era veramente numeroso ed anche, forse, più genuino. Il Superturismo in Italia viveva un periodo molto positivo e la presenza di tanti campioni come Ravaglia, Capello, Tarquini, Giovanardi, Modena, Cecotto, Tamburini, Naspetti ecc. alla guida di vetture ufficiali come Audi, BMW, Alfa Romeo e Peugeot rendeva le gare molto avvincenti ed entusiasmava il pubblico che supportava sportivamente i suoi beniamini. Bei tempi!»

«Anni dopo, passato ai prototipi, fui molto orgoglioso che Audi scegliesse Vallelunga e me per effettuare il primo segretissimo test sia della gloriosa R8 che della R10 TDI rispettivamente vincitrici di cinque e tre edizioni della 24 Ore di Le Mans. Insomma a Vallelunga sono legati molti splendidi ricordi, ogni gara era per me qualcosa di “speciale” come lo era il supporto di quello che, forse un po’ presuntuosamente, consideravo il “mio pubblico” a cui ero molto riconoscente».

 

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Venerdì 27 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 12:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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