La Maserati Ghibli

Maserati Ghibli, una storia di successo iniziata 55 anni fa. L'iconica GT disegnata da Gugiaro svelata il 3 novembre del 1966

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MODENA - È Il 3 novembre del 1966 e al centro espositivo del Valentino si apre il Salone dell’Automobile di Torino. Una giornata di 55 anni fa che Maserati vuole ricordare come una delle tappe più importanti della sua lunga storia dato che - a quell’evento - venne esposta per la prima volta presso lo stand Ghia del Salone di Torino, la splendida coupé a due posti Ghibli. Ô una nuova interpretazione del concetto di vettura gran turismo, disegnato da Giorgetto Giugiaro che descrive così le caratteristiche della Ghibli: ‘Uno straordinario cofano particolarmente lungo e piatto, una calandra a tutta larghezza, fari a scomparsa, un parabrezza fortemente angolato, ampie luci di posizione che terminavano in un segmento verticale e fiancate estremamente pulite nonostante la linea della vettura risultasse molto mossa. Il posteriore era piuttosto alto, per motivi sia aerodinamici che funzionalì.

Perché partendo da quel prototipo - diventato modello di produzione l’anno successivo - la Casa del Tridente ottiene importanti successi commerciali (vende come la Ferrari Daytona e più di Lamborghini Miura) e soprattutto una crescita della sua immagine a livello globale. Il nome richiamava un vento, una tradizione iniziata nel 1963 con la Mistral e che si rinnova ancora oggi con l’attuale Ghibli, con Levante e - nella nuova era della Casa del Tridente - con l’imminente Grecale. Ghibli, va sottolineato, è un vento forte e caldo del Nord Africa, una scelta non casuale in quanto la vettura si caratterizza per la velocità e per il ‘calorè del suoi contenuti tecnici e stilistici capace di accendere la passione per le forme e le prestazioni di questa gran turismo. Presentando 55 anni fa la prima Ghibli, Maserati propose una vettura dall’impronta sportiva, ma non esasperata. il motore era un nuovo progetto basato sull’esperienza del ben noto 8 cilindri della Mexico, capace di erogare 330 Cv nella versione 4,7 litri, a cui fece seguito nella Ghibli SS una versione ancora più prestazionale da 4,9 litri. Per lasciare più spazio allo stile abbassando l’altezza del cofano, il motore venne dotato di carter secco, soluzione prettamente di stampo racing, che lo vedeva montato sul telaio, di tipo tubolare, in posizione molto bassa.

Questa soluzione permetteva di conferire alla vettura quel caratteristico aspetto aggressivo e slanciato che fu uno dei cardini del suo successo. Il design era stato affidato alla Ghia che in quel periodo si serviva dell’opera creativa e progettuale di Giorgetto Giugiaro. Il dettaglio stilistico più significativo, che segna un deciso cambiamento con i modelli che precedevano Ghibli, era l’integrazione dei volumi: non c’è distinzione tra corpo vettura e abitacolo, che non è né separato né sovrapposto, bensì allineato in un’unica superficie. Altra novità di stile è il frontale, decisamente originale per Maserati: i fari sono a scomparsa e la calandra è sottilissima occupando tutto il frontale della vettura. Al centro rimane, pur se in dimensioni ridotte, l’iconico logo del Tridente. La vista laterale valorizza la linea slanciata di Ghibli: cofano lungo e basso, parabrezza molto inclinato, proporzioni perfette senza alcun decoro superfluo. Il montante triangolare posteriore assume una propria identità, diventando un elemento iconico ripreso anche in successivi modelli della Casa del Tridente.

Nella Ghibli del 1966 i cambiamenti rispetto al passato si notano, inoltre, nella concezione degli interni a due posti secchi, laddove le strumentazioni sono integrate in un disegno d’insieme che prevale sui singoli elementi. Il risultato è una gran turismo che si mantiene fedele allo stile esclusivo, di lusso, potenza, confort, ma con un’anima racing, che da sempre contraddistingue le vetture Maserati. In tutto, tra il 1967 e il 1972, sono state prodotte oltre 1.200 Ghibli coupé e 128 Ghibli Spyder (lanciata nel 1969). Un esemplare fu acquistato da Henry Ford (nipote del fondatore) che la fece esporre nella hall del Ford Product Development Center di Detroit, presentandola come ‘esempio da seguire e fonte di ispirazionè. Un’ispirazione che ha guidato anche alla Casa del Tridente, che nel 2013 ha deciso di presentare un nuovo modello, riproponendo il nome Ghibli per l’attuale berlina sportiva e iniziando così un’altra storia di successi.

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Domenica 7 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 08-11-2021 17:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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