Piero Taruffi

La prima volta della 500 di Taruffi, il 18 maggio del 1952 la “volpe argentata” porta al trionfo la debuttante Ferrari 500

di Franco Carmignani
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Il 18 maggio 1952 è una di quelle date che appartengono alla storia per più ragioni. Siamo a Berna, sul circuito del Bremgarten, dove è in programma il Gran Premio di Svizzera. Non è però un gran premio qualsiasi. È infatti la prima gara del campionato mondiale piloti, che si disputa con le F2, monoposto con motori aspirati fino a 2000 cc. La scelta si è resa necessaria dopo che sul finire del 1951 l’Alfa Romeo, iridata nei  primi due anni del mondiale F1, con l’Alfetta di 1.5 litri sovralimentata con compressore volumetrico, aveva annunciato il ritiro. La federazione internazionale di fronte a un probabile dominio della Ferrari con la 375, la migliore espressione delle macchine a motore aspirato di 4500 cc, che il regolamento poneva in alternativa allo schema tecnico caro all’Alfa, aveva così cercato di garantirsi un maggior equilibrio, che si rivelerà …illusorio.

La Ferrari schiera così la “500” (il numero corrisponde alla cilindrata unitaria) equipaggiata con il quattro cilindri 1984 cc, che sarà utilizzato anche sulla sport Mondial. Le avversarie sulla carta dovrebbero essere le Gordini T16 con motore sei cilindri in linea affidate a Jean Behra e Robert Manzon e Maserati, che però deve rinunciare all’infortunato Fangio. Ferrari, invece non può disporre del suo miglior pilota. Alberto Ascari è infatti a Indianapolis in cerca di gloria con una speciale versione della 375. C’è però il campione del mondo 1950 Nino Farina, subito in pole position, e ancora Piero Taruffi, oltre allo svizzero Rudolf Fisher con la vettura della scuderia  rossocrociata Espadon.

Taruffi è considerato il grande specialista delle corse su strada. A novembre ha vinto la Carrera Messicana, dove ha guadagnato anche il soprannome “el Zorro Plateado”, la “Volpe Argentata”. Ma è un pilota completo, al Bremgarten nel 1951 si è piazzato secondo con la Ferrari 375. Ha il rispetto di Ferrari, che gli riconosce le grandi basi tecniche. Il segreto è proprio questo. Da ingegnere, Taruffi sa amministrare la meccanica. Il contrario è Farina, un agonista  velocissimo anche oltre il limite. Il Gran Premio di Svizzera. Farina cerca di andarsene, ma Taruffi, che ha un passo gara costante per i 450 km della corsa, gli è alle spalle.

A undici giri dalla fine la Ferrari n°28 di Farina è out per un problema all’accensione, e Taruffi è primo. Al box Ferrari richiamano la n°30 di André Simon, sulla quale sale Farina, che riparte all’attacco, ma ancora una volta è fregato dal magnete. Taruffi legittima la vittoria con il record sul giro a quasi 155 km/h.

E’ dunque la prima vittoria della Ferrari 500, che rimane imbattuta fino al 13 settembre 1953, quando al Gran Premio d’Italia a Monza, dove Taruffi non c’è…sarà Fangio con la Maserati A6GCM a chiudere il ciclo delle F2. La Ferrari 500 ha dunque vinto 13 delle 14 prove iridate disputate del biennio ’52-’53 – undici con Ascari, una con Farina, una con Hawthorn, una con Taruffi, che nel 1952 ha chiuso il campionato in terza posizione, grazie anche al secondo posto a Spa e al terzo a Rouen.

Nelle stagioni successive la “Volpe Argentata sarà ancora più assorbito dalla…Mille Miglia, e dai record con il bisiluro Tarf.  Ma non dimentica la F1, sia pure con presenze saltuarie. Notevole quella a Monza nel 1955 quando con un atto di grande stima la Mercedes gli ha affidato una delle imbattibili W196 con la quale è arrivato in scia a Fangio. Grande…

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Martedì 17 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2022 07:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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