La quinta generazione della Toyota Rav4 Hybrid

Toyota RAV4, al volante della capostipite dei Suv. Stile accattivante e prestazioni brillanti, anche in off road

di Nicola Desiderio
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BARCELLONA – La Toyota RAV4 di quinta generazione è pronta per la strada, e anche per il fuoristrada rinverdendo una delle capacità tipiche di quello che è ricordato come il primo Suv della storia ed è ancora quello più venduto al mondo nonché la quarta auto in assoluto. Sono 8,5 milioni le unità commercializzate dal 1994 (215mila solo in Italia), 811mila solo lo scorso anno per un modello che chiude il suo quarto round in crescendo e consegnando il testimone al suo successore con il vento ancora in poppa.
 

 

Uguale fuori, più grande dentro. La nuova RAV4 e ha uno stile decisamente più accattivante con superfici scolpite e proporzioni più sportive. La lunghezza di 4,6 metri è praticamente invariata (anzi è più corta di 5 mm), mentre diminuisce l’altezza di 10 mm pur aumentando l’altezza libera da terra di 15 mm. Sono i prodigi della piattaforma TNGA, la cui scocca è più rigida del 57% e permette di avere anche un baricentro più basso con un ripartizione delle masse praticamente perfetta sui due assali (51% sull’assale anteriore). A questi vantaggi si uniscono un’abitabilità ulteriormente migliorata e un vano bagagli la cui capacità dichiarata è di 580 litri e può contare su un piano di carico perfettamente regolare. Nuovo anche il design della plancia con lo schermo centrale da 8 pollici posizionato in alto del sistema infotelematico, arricchito di nuovi servizi online, ma un po’ carente per la grafica e privo della possibilità di specchiare dispositivi esterni. Non manca invece il modo di ricaricarli con 5 prese USB, quella da 12 Volt e il vassoio ad induzione.


Visibilità pressoché perfetta. Il punto forte della nuova RAV4 è la visibilità. La linea di cintura è più bassa e lo stesso vale per il parabrezza così che, nonostante il punto anca sia più basso di 40 mm, si vede notevolmente meglio. Sottili inoltre i montanti e meglio posizionati sono anche i retrovisori esterni. A questo si aggiungono il sistema di visione perimetrico e lo specchietto retrovisore virtuale che ha una superficie riflettente fotocromatica, ma è anche uno schermo ad alta risoluzione collegato ad un retrocamera capace di offrire un angolo di visione più ampio e comunque regolabile dall’interno. I fari e le luci sono tutti a Led mentre i dispositivi di assistenza alla guida riescono ad offrire il loro contributo anche durante le ore notturne riuscendo a rilevare pedoni e ciclisti per il sistema di frenata autonoma. Il cruise control adattivo ha la funzione stop&go e c’è anche il sistema di mantenimento della corsia accanto al riconoscimento della segnaletica stradale e al sistema pre-crash che allerta tutti i sistemi di ritenuta in caso di pericolo.


Quando l’integrale è più efficiente. La nuova RAV4 (almeno per l’Italia) sarà solo ibrida, spinta da un sistema che sulla carta sembra identico al precedente, ma è totalmente nuovo. È composto infatti da 2,5 litri a ciclo Atkinson dotato di doppia iniezione e variatore di fase elettrico. Il 4 cilindri ha un rapporto di compressione elevatissimo (14:1), un rendimento da record pari al 41% ed è collegato ad un motore elettrico da 88 kW, alimentato da una batteria al Ni-Mh da 1,6 kWh, attraverso un ruotismo epicicloidale che funge anche da trasmissione a variazione continua. La potenza complessiva è di 218 cv che diventa di 222 cv con l’aggiunta del motore posteriore grazie al quale si realizza la trazione integrale dotata di una logica più avanzata che ora permette di trasmettere fino all’80% della coppia al retrotreno. La velocità massima è limitata a 180 km/h e l’accelerazione è di 8,4 s. per la versione 2WD e 8,1 s. per la AWD che vanta anche consumi migliori: 4,5 litri/100 km e 102 g/km contro rispettivamente 4,3 l/100 km e 100 g/km grazie ad una più efficiente protezione del fondoscocca.

Più precisa su strada, il fango la esalta. Il test al quale abbiamo sottoposto la RAV4 è stato alquanto completo. Partendo dalle strade di Barcellona nell’ora di punta, ci siamo diretti verso l’entroterra. A colpire favorevolmente è la naturalezza con la quale il Suv giapponese si lascia guidare ispirando subito fiducia e confidenza. Nel traffico si apprezza immediatamente la visibilità, aiutata anche dal retrovisore virtuale il cui vantaggio principale è quello di offrire una visuale più ampia verso i lati, come se i montanti posteriori non ci fossero. Funzionali i sistemi di regolazione della velocità e della traiettoria, ma a colpire positivamente è la risposta all’acceleratore, nettamente più efficace e appagante rispetto al passato. L’effetto scooter rimane solo affondando con decisione il piede destro. In compenso si ha la sensazione netta dell’aumento di velocità dando più piacere di guida e più sicurezza. La RAV4 è anche piuttosto silenziosa in autostrada e sul misto offre una guida una guida precisa e omogenea, grazie soprattutto ad un rollio quasi inesistente. Infine, abbiamo avuto anche la possibilità di provarla su un percorso sterrato reso infido dal fango. Ebbene, nonostante la nostra vettura fosse equipaggiata di pneumatici estivi, inserendo la modalità di guida “trail”, se l’è cavata davvero alla grande, senza manifestare la minima incertezza, anche nei tratti più difficili.

Sotto i 30mila euro. La Toyota RAV4 sarà proposta in 3 allestimenti: Active, Style (che dovrebbe essere il più venduto) e Lounge con un listino che parte da 34.550 euro, ma scende automaticamente a 29.950 euro grazie ad uno sconto secco di 4.600 euro. Le versioni a trazione integrale costano 2.500 euro in più e dovrebbero raccogliere il 50% degli ordini contro il 30% attuale anche se il loro arrivo in concessionaria è atteso solo per il mese di aprile. Le previsioni di vendita parlano di 10mila unità all’anno.

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Domenica 20 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 22-01-2019 18:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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