La nuova Renaul Espace

Renault torna l'Espace e cambia marcia:
la Mpv diventa un crossover premium

di Giampiero Bottino
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PARIGI - La madre di tutte le monovolume cambia pelle: nuovo il look, nuova la meccanica, nuovo soprattutto il posizionamento di mercato. Tutto è stato accuratamente studiato per sottrarre la Renault Espace, giunta alla quinta generazione, al rischio di estinzione che sembra incombere sulla famiglia degli Mpv di taglia maxi che proprio il modello francese ha creato nel 1984, dimostrando che il mercato poteva sottrarsi alla storica egemonia delle berline, appena scalfita dalla presenza delle nicchie (station wagon, fuoristrada e sportive).

Era una vera rivoluzione, perché apriva la strada all'idea che l'automobile potesse assumere connotazione diverse, più creative e innovative. Ma conteneva anche i germi del suo stesso declino, perché la corsa alle nuove tipologie di vetture, portava al proliferare di categorie inedite - Suv, multispazio e crossover - destinate a fare una concorrenza sempre più incisiva proprio alle monovolume, soprattutto quelle di grandi dimensioni oggi insidiate da alternative particolarmente gradite alla clientela.

È questo uno dei motivi che rendono la nuova Espace così diversa dal poker di antenate che l'hanno preceduta: se la lunghezza (4,85 metri) non è cambiata, l'altezza molto più contenuta (si è ridotta di 21 cm a 1,68 metri) le conferisce proporzioni vicine a quelle di una moderna berlina. Una sensazione avvalorata da un approccio stilistico basato su due trattamenti ben distinti del corpo vettura: la parte inferiore s'ispira ai requisiti di concretezza e robustezza tipici del mondo Suv, mentre sopra la linea di cintura l'andamento filante e lineare della carrozzeria, l'architettura a due volumi alleggerita dalle ampie superfici vetrate parlano il linguaggio delle berline di alta gamma.

Perché questa è la chiave di lettura della nuova Espace: la monovolume si è trasformata in crossover, e strizza l'occhio alle flotte aziendali - destinare a coprire tra il 60 e il 70% delle vendite - proponendosi come spaziosa e versatile alternativa alle ammiraglie convenzionali, secondo una strategia di evoluzione della specie che però non vuole rinnegare il glorioso passato. Dal quale eredita i sette posti di serie, la straordinaria versatilità nella gestione degli spazi interni, dal volume del bagagliaio, rimasto più che generoso nonostante l'altezza più ridotta.

Per essere una vera ammiraglia bisogna guadagnarsi i galloni, e la qualità (dell'auto e della vita a bordo) è il presupposto fondamentale per riuscirci. Per questo in Renault non hanno lesinato sulle risorse finanziarie e tecnologiche, come dimostrano i 420 milioni investiti per attrezzare lo stabilimento di Douai, dove è stato attuato un progetto finalizzato a valorizzare la cultura della qualità, denominato "Quality first plan" e messo a punto con la collaborazione di Infiniti e Mercedes, che sono a diverso titolo alleate di Renault.

I risultati di questo impegno sono sottolineati dai materiali inappuntabili, dall'attenzione alle finiture, dalla ricchezza di tecnologie che spaziano dai fari full Led anteriori e posteriori, di serie su tutta la gamma, al cruscotto digitale d'ispirazione aeronautica. Ma la più evidente espressione tecnologica della nuova Espace è rappresentata dall'inedita consolle centrale elegantemente sospesa (almeno negli esemplari con cambio doppia frizione) sul pavimento dell'auto e dominata dal display da 8,7 pollici che per forma e dimensioni sembra prelevato direttamente dal mondo dei tablet.

Grazie a questo schermo touch screen, che ha consentito di liberare la plancia dalla consueta pletora di pulsanti e interruttori, si possono gestire tramite un ricco menu centrale e una serie di sottomenù a cascata quasi tutte le funzioni della vettura: dal telefono all'impianto multimediale, dalla navigazione ai massaggi dei sedili anteriori, dai sistemi di assistenza alla guida alla configurazione dell'abitacolo, grazie alla possibilità di ripiegare elettricamente - singolarmente o tutti assieme - i sedili delle due file posteriori per modulare la capacità di carico in base alle esigenze.

In questa ricca dotazione telematica l'elemento forse più qualificante e certamente più innovativo è costituito dal Multi Sense che consente di impostare secondo diverse modalità (Eco, Comfort, Neutral e Sport, oltre a "Perso" liberamente programmabile) sia i parametri meccanici di motore, cambio, sterzo e sospensioni, sia l'atmosfera nell'abitacolo, che si adegua alle scelte dinamiche giocando sulle suggestive luci soffuse che possono assumere cinque tonalità diverse, coerenti con i colori del quadro strumenti. È un insieme di sfumature e di "ambience", un approccio mirato a coniugare il piacere della guida con gli aspetti emozionali del viaggio. In un certo senso, la via francese all'automobile premium, alternativa al rigore e alla razionalità delle ammiraglie tedesche.

A sottolineare il riposizionamento verso l'alto dell'Espace concorre poi la versione top di gamma Initiale Paris caratterizzata da materiali pregiati e da dettagli esclusivi come la raffinata livrea che in base alla luce vira dal nero al violetto o i cerchi in lega specifici i cui raggi presentano un disegno chiaramente ispirato al simbolo di Parigi, la torre Eiffel. A distinguerla immediatamente dal resto della famiglia, dando testimonianza della prima Renault che punta dichiaratamente alla clientela premium, la versione top - che sarà replicata anche su altri modelli Renault a partire dalla Clio - si caratterizza per il logo "Initiale" collocato sul frontale, sotto la grande losanga, al posto del badge Espace.

Caratterizzata da contenuti tecnici e stilistici ispirati al mondo dell'aeronautica (dalla consolle sospesa al cruscotto digitale, dall'head-up display al gioco di vetri e cromature che nel posteriore ricorda il disegno degli impennaggi di coda di un veicolo), la Renault Espace debutterà sul mercato alla fine di marzo 2015 con motorizzazioni downsizing 1.6 di cilindrata, il turbodiesel dCi da 130 e biturbo da 160 cv e il turbo a benzina TCe da 200 cv, di cui il primo abbinato a un cambio manuale a 6 marce e gli altri a un doppia frizione a 7 rapporti. Non ancora definito il listino, che dovrebbe ma dovrebbe partire da livelli leggermente inferiori ai 40.000 euro.

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Giovedì 27 Novembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2015 21:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA