La nuova Mazda CX-5

Mazda aggiorna CX-5, Suv controcorrente: no (per ora) all’elettrificazione, avanti tutta con benzina e diesel

di Sergio Troise
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ROMA. All’interno della gamma Mazda c’è un modello con 9 anni di carriera alle spalle e due restyling (2014 e 2017) che può vantare un totale di oltre 3 milioni di clienti nel mondo, di quasi mezzo milione di unità vendute in Europa e un’ottima reputazione anche in Italia. E’ la Mazda CX-5, che nel nostro Paese recita un ruolo importante per la Casa di Hiroshima: quasi un cliente su tre di Mazda Italia acquista infatti questo Suv di dimensioni medie (4,55 metri), concorrente diretto di “pezzi da 90” come Honda CR-V, Land Rover Evoque, Volkswagen Tiguan, Volvo XC40 e molti altri. Per continuare a battersi con i migliori arriva ora il model year 2021, aggiornato in molti dettagli.

Guai ad aspettarsi però rivoluzioni che investano lo stile o la tecnologia. A Hiroshima si punta sull’innovazione senza lasciarsi condizionare dalle mode o dalle tendenze del mercato. E dunque, per ora, non ci saranno né versioni ibride né elettriche, e nemmeno le tanto diffuse motorizzazioni 3 cilindri turbo, né i cambi a 8 o addirittura 9 marce esibiti da alcuni concorrenti. Si va avanti con motori 4 cilindri benzina (gli unici aspirati del segmento) e diesel, con cambi a 6 marce e con aggiornamenti circoscritti alla sfera dell’efficienza, della connettività e dell’infotainment. “L’importante – dicono in casa Mazda – è assicurare il meglio in materia di piacere di guida, comportamento dinamico e sicurezza (il Suv giapponese ha ottenuto le 5 stelle EURO NCAP), così come è sempre stato per i nostri prodotti, anche se sono veicoli votati alla praticità, alla disponibilità di spazio e alla capacità di muoversi bene sia su strada sia in fuoristrada”.

Tra le novità del model year 2021 va registrata la nuova articolazione della gamma, che prevede 5 livelli di allestimento, la cancellazione della versione Exceed e l’ingresso della sportiva Homura (in giapponese vuol dire fuoco) e della superdotata 100° Anniversario (ispirata alla prima auto della casa, la R360 Coupé e ordinabile fino al 31 marzo). La prima si distingue per i cerchi da 19” di colore nero lucido così come i gusci dei retrovisori esterni, e per gli interni particolarmente curati, con sedili riscaldabili, rivestiti in pelle nera, tessuto scamosciato e cuciture rosse; l’altra si fa notare invece per la verniciatura in bianco perlato, i loghi esterni, i coprimozzi centrali e i sedili in nappa rossa. Per tutte resta confermata la disponibilità di 5 posti (ma in 4 si sta più comodi) e di un vano bagagli con capacità di 463 litri, ampliabili a 1620 abbattendo completamente il sedile posteriore (scomponibile in tre parti).

I prezzi oscillano tra un minimo di 33.150 euro e un massimo di 49.550, ma sono previste agevolazioni, con sconti fino a 4.500 euro in caso di permuta o rottamazione, e particolari condizioni per l’assistenza post vendita.Su tutte le varianti del model year 2021 il nuovo sistema di infotainment dispone ora di un display centrale da 10,25 pollici e di nuove funzionalità e servizi di connessione gestibili dallo smartphone con la App My Mazda. Il nuovo sistema multimediale permette di ricevere anche da remoto informazioni sullo stato dell’auto (livello liquidi, pressione pneumatici), consente il bloccaggio/sbloccaggio delle portiere a distanza, l’invio del percorso al navigatore e la localizzazione dell’auto in un parcheggio. La strumentazione è mista analogica-digitale e, come tradizione della casa giapponese, sono banditi i comandi touch, mentre viene confermato il sistema di comando fondato su una comoda manopola centrale, lungo la consolle tra i due sedili, grazie alla quale si può operare senza mai distogliere lo sguardo dalla strada.

Sul fronte della meccanica sono disponibili, come detto, quattro motori diversi: due benzina Skyactiv-G 2.0 e 2,5 litri, con potenze di 165 e 194 cv, entrambi dotati di tecnologia per la disattivazione dei cilindri (disponibili subito), e due diesel Skyactiv-D da 150 e 184 cv, con coppia di 380 e 445 Nm (disponibili da aprile), dotati di una doppia turbina a geometria variabile che garantisce una elevata coppia motrice rispettivamente di 380 Nm per la prima e di 445 Nm nella variante da 184 cv. Per tutte le motorizzazioni la Casa dichiara consumi inferiori rispetto al modello uscente (per l’entry level con motore benzina 2.0 litri da 165 cv vengono dichiarati 6,7 litri/100 km) e, soprattutto, una riduzione media del 7% delle emissioni di CO2 (secondo il ciclo WLTP).

“I nostri ingegneri – è stato spiegato in sede di presentazione - hanno concentrato il lavoro di aggiornamento sulla riduzione degli attriti, hanno rivisitato la trasmissione automatica, affinato la trazione integrale e ottimizzato il funzionamento del pedale dell’acceleratore che ora promette una migliore risposta e controllo del veicolo, oltre ad assicurare un recupero d’energia in fase di rilascio”.

Su quest’ultimo aspetto, in verità, è lecito chiedersi che cosa s’intenda per “recupero d’energia” a bordo di un’auto che non è nemmeno una mild hybrid. E’ stato chiarito che il sistema consente di recuperare energia non in batteria ma in un supercondensatore. Il sistema, dunque, non fornisce aiutini di potenza, come su certe auto ammesse a circolare nei centri storici pur non muovendosi in modalità elettrica, ma alimenta i sistemi di bordo sollevando dal compito l’alternatore.

“I nostri tecnici – tengono a sottolineare in casa Mazda – non inseguono mode e tendenze, come molti nostri concorrenti, ma badano agli effettivi vantaggi che una tecnologia evoluta può assicurare. Ed è in questa chiave che sfruttiamo la disattivazione dei cilindri, sistema che funziona benissimo anche sul motore 2000, contribuendo alla riduzione di consumi ed emissioni”.

Tutto ciò non vuol dire però che gli uomini di Mazda impegnati nelle attività di ricerca e sviluppo non siano al lavoro anche sul fronte dei motori ibridi ed elettrici. L’azienda giapponese, infatti, tiene a far sapere che “sono stati avviati da tempo importanti progetti di cui presto si conosceranno i dettagli” (chiaro il riferimento al piano Sustainable Zoom-Zoom 2030, che prevede l’arrivo tra non molto di due veicoli inediti, uno alimentato esclusivamente a batteria, l’altro che abbinerà al motore elettrico a batteria un piccolo propulsore rotativo delegato al ruolo di range extender per migliorare l’autonomia). “Ma intanto – tiene a spiegare Roberto Pietrantonio, amministratore delegato di Mazda Motor Italia – il mercato dell’elettrico cresce ma non assorbe, per ora, percentuali significative, mentre la maggioranza va ancora a benzina e diesel. La nostra politica, dunque, non è di resistenza al cambiamento, ma abbiamo un approccio diverso, non facciamo fughe in avanti e, soprattutto, siamo concentrati sul concetto di multi-solution. Tra le tante opzioni che stiamo studiando, ad esempio, c’è anche la ricerca sui biocombustibili, che potrà approdare a risultati sorprendenti per tutti”.

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Giovedì 18 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-02-2021 17:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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