Luca Napolitano, responsabile del marchio Fiat per l area Emea

Napolitano: «Il mercato non è pronto per l’elettrico, Fiat vola con 500 e Tipo»

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo
  • 2

PARIGI - “La Fiat a doppia vocazione, razionale ed emozionale, funziona molto bene. Il mercato ci premia in Italia e all’estero, dove stiamo vincendo la grande sfida di conquistare nuovi clienti. L’elettrico? Il mercato non è pronto”. Con queste parole, Luca Napolitano, responsabile del marchio Fiat per l’area Emea, ha illustrato il momento del marchio leader del gruppo FCA, in una intervista rilasciata al Salone di Parigi.
 

 

Nello stand Fiat spicca la presenza di un motoscafo, l’Aquariva Super. Una cosa inedita, mai vista prima. Come si spiega?
“Con il successo della 500 Riva, un’auto esclusiva, a produzione limitata, il cui successo è andato oltre le più rosee aspettative e per il quale devo dare atto all’avvocato Galassi, numero uno del Gruppo Ferretti (proprietario del marchio Riva, ndr) di aver fatto bene a insistere affinché mettessimo una cura maniacale nei dettagli legati ai materiali, alla pelle, al legno, alle cromature, alla vernice. Ci ha aiutato a fare della 500 un gioiello del tutto simile ai magnifici motoscafi del cantiere di Sarnico, una icona indiscussa del miglior made in Italy. Tutto ciò ci ha aiutato a valorizzare la doppia vocazione della Fiat, capace di esprimere da un lato l’anima emozionale del nostro marchio, dall’altro l’aspetto tipicamente razionale, legato ad altri valori, come quelli espressi da Tipo, Panda, Punto”.

In termini numerici come è andata?
“Benissimo. E non solo per il fatto che la 500 Riva è stata richiesta da tutti i nostri concessionari ed è stata venduta in oltre tremila unità, ma anche perché l’operazione sostiene il successo della 500, che qui a Parigi abbiamo lanciato anche nella versione S, sulla quale pure facciamo grande affidamento”.

La gente ha dunque percepito bene la doppia anima Fiat?
“I fatti ci dicono che la risposta è sì. Innanzitutto perché storicamente abbiamo avuto anche in passato prodotti così diversi all’interno della gamma, come la 124 Spider di prima generazione o la Barchetta, che affiancavano la 124 berlina, la 127, la Punto; dall’altro perché i numeri ci dicono che la 500 è la nostra auto più venduta in Europa davanti alla Panda nella categoria delle piccole citycar; e in Italia i ruoli sono invertiti: Panda prima e 500 seconda. E’ la prova inequivocabile che le due anime Fiat sono percepite molto bene dal pubblico”.

E la 124 Spider come è stata accolta?
“Siamo appena all’inizio della commercializzazione ma abbiamo già ordini sufficienti a coprire la produzione programmata per il 2016. In alcune nazioni ci siamo inseriti subito molto bene. Tra queste la Germania e, soprattutto, il Regno Unito, dove abbiamo firmato 500 contratti in un mese”.

E in Italia?
“Da noi il mercato delle spider è sempre stato circoscritto a una nicchia. Tuttavia la 124 Spider esercita un fascino particolare e contiamo di dare una scossa, grazie anche al nuovo modello America presentato proprio a Parigi, che si distingue per certi tocchi di stile come la verniciatura color bronzo, i cerchi vintage, la pelle degli interni tabacco”.

Veniamo all’anima razionale di Fiat, cioè alla Tipo. Perché avete puntato tutto sulla politica dei prezzi?
“Attenzione. Il messaggio che vogliamo trasmettere non è quello del prezzo scontato, ma del giusto prezzo per un acquisto intelligente, razionale. Diamo al cliente ciò che gli serve, niente di superfluo, e non gli chiediamo nulla di più. In questo caso la proposta non è per qualcosa che deve piacerti, ma che ti serve, ti è utile”.

Comprare un’auto risponde sempre a un’esigenza…
“Sì, ma una 124 Spider, o anche una 500 S, puoi acquistarla anche se non è necessario, magari perché sei felice e vuoi festeggiare con un acquisto gratificante, oppure sei triste e vuoi risollevarti, tipiche situazioni legate all’emotività; una Tipo, invece, la compri perché è il frutto di un sano ragionamento su ciò che va bene per le tue reali esigenze. Ora che abbiamo completato la gamma con le tre proposte, berlina a quattro porte, cinque porte e station wagon, crediamo davvero di poter ottenere risultati commerciali in linea con quelli di questi ultimi giorni. In Italia siamo primi nel segmento”.

In effetti a luglio e agosto la Tipo ha superato la Golf. Ci contavate?
“Non volevo dirlo, ma è così. In Italia stiamo andando molto bene. Ora, con la gamma Tipo al completo, possiamo fare anche meglio e guardare con interesse anche alle flotte. Intanto anche le vendite all’estero ci premiano a tutti i livelli. Nei primi otto mesi dell’anno nell’area Emea Fiat ha registrato una crescita del 16%, il doppio del mercato, con piena soddisfazione dell’azienda, dei concessionari e, soprattutto, dei clienti. Siamo cresciuti dunque non solo in Italia, ma anche in Spagna, del 26%, in Francia del 16, e abbiamo fatto bene anche in Belgio, Olanda, Portogallo, Grecia, Austria”.

Eppure nella vostra gamma c’è ancora qualche vuoto. Nel segmento B la Punto non è la più giovane della categoria. Perché non scendere in campo anche su questo fronte?
“Sulla Punto ci lavoriamo giorno e notte. E’ un prodotto venduto in oltre cinque milioni e mezzo di unità e ci dà ancora soddisfazioni. Non è l’auto più giovane della gamma, ma è allineata ai successi di Panda, 500, 500L, 500X, su cui abbiamo investito molto, aggiornando di continuo la gamma, come dimostrano anche la 500 S e la 500X, che a Parigi ha fatto il suo esordio mondiale nella versione con motore 1.6 Multijet da 120 cavalli abbinato al cambio automatico a doppia frizione DCT”.

In quasi tutti gli stand di Parigi si vedono auto elettriche, in casa Fiat no. Come mai?
“Ho girato anch’io tra gli stand del Salone e ho visto tante proposte di auto elettriche. Ma quando ti fermi a parlare con qualche collega, tutti o quasi ti spiegano che si tratta di progetti mirati al 2020, 2021 e oltre… Noi abbiamo in America la Pacifica e la 500 elettrica, e siamo in grado di sviluppare la tecnologia necessaria, ma per ora crediamo che non sia la strada da battere. La domanda non è, e non può essere, ancora significativa: l’elettrico funziona soltanto in quei Paesi, ancora troppo pochi, dove sono stati introdotti incentivi e infrastrutture per la ricarica. La produzione deve essere necessariamente limitata e il prodotto costoso. Si può disporre della migliore tecnologia al mondo, ma se il prodotto non è accessibile, vale la pena produrlo? Ciò detto siamo rispettosi delle normative sulle emissioni e abbiamo una gamma in grado di rispettarle, grazie anche al Gpl e al metano. Con una Tipo capace di contenere la produzione di CO2 fino a 89 grammi/chilometro possiamo ritenerci più che soddisfatti”.


 

  • condividi l'articolo
  • 2
Mercoledì 26 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 14:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti