La Kia Optima Sportswagon

Kia, berlina o wagon è sempre più Optima: l'ammiraglia c'è anche ibrida

di Giampiero Bottino
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MILANO - Alla Kia si guardano bene dall’ammetterlo, preferendo enfatizzare il ruolo di costruttore generalista che storicamente le appartiene. A nostro avviso, però, i continui – e a tratti impetuosi – passi avanti del marchio coreano sul piano della qualità, dello stile, della tecnologia e dell’immagine meriterebbero un occhio di riguardo e un’attenta valutazione da parte dei tradizionali protagonisti del mondo premium, soprattutto adesso che la Optima – spaziosa e tecnologica vettura che per la prima volta si presenta ufficialmente al pubblico italiano – completa la gamma con un tris di proposte che, per motivi diversi, hanno le carte in regola per fare breccia nei cuori dei clienti di casa nostra: la station wagon, la performante GT e la berlina Phev, ibrida plug-in.

Tre new entry che rappresentano altrettante anime del brand – quella pratica e concreta, quella emozionale e quella eco friendly – e vanno a inserirsi in una fascia di mercato in profonda trasformazione. Infatti il segmento D a metà degli anni 90 valeva il 15% del mercato italiano, con berline e station wagon che ne costituivano l’ossatura e che oggi solo calate a un modesto 4%. Come se non bastasse, se nel 2000 il rapporto tra costruttori premium e generalisti era in perfetta parità, oggi è sbilanciato verso i primi, che valgono il 78% delle vendite del segmento. Si è anche capovolto il rapporto tra le due principali categorie di clienti, con i privati che in dieci anni sono calati dal 72 al 27% delle vendite totali. La netta prevalenza delle flotte e la disponibilità di un modello che sembra fatto apposta per loro hanno indotto Kia Italia, ricorda l’amministratore delegato Giuseppe Bitti, a rivedere l’organizzazione per aumentare la penetrazione in un settore che vale il 38% delle immatricolazioni complessive, ma solo il 13% delle consegne del brand coreano.

La nuova struttura, articolata su 20 business center opportunamente distribuiti sul territorio, ha il compito di sfruttare al meglio le opportunità di crescita, con l’obiettivo 2016 di incrementare del 25% le consegne alle aziende, portando a quota 5.000 le 4.000 unità dell’anno precedente. È un’escalation alla quale il completamento della famiglia Optima non può che giovare, soprattutto grazie alla station wagon – la prima della Kia in questa fascia di mercato – che rappresenta in questo segmento la scelta preferita dalla clientela business. Lunga e larga (4.855 e 1.860 mm rispettivamente) come la berlina, è un’auto spaziosa e connessa, grazie alla possibilità di integrare gli smartphone (e le relative funzioni) a standard Android Auto e Apple CarPlay. Equipaggiata con la più recente evoluzione del sistema di infomobilità Avn con schermo touch-screen da 7 o 8 pollici, dotata di tutti i più avanzati sistemi di assistenza alla guida e di ausilio alla sicurezza attiva e passiva, la Optima Sportswagon è disponibile in Italia con il turbodiesel 1.7 Crdi da 141 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce o a un automatico doppia frizione a 7.

Il turbo a benzina 2.0 T-Gdi da 245 cv e 350 Nm di coppia massima è invece destinato – in abbinamento con un cambio automatico a 6 marce – alle Optima GT berlina e wagon, le Kia più potenti mai sbarcate in Europa. La Optima Phev, infine, abbinando il motore 2.0 a benzina da 154 cv, l’unità elettrica da 68 cv e un cambio automatico a 6 marce dispone di 205 cv complessivi, offre prestazioni brillanti con ridotti livelli di consumi ed emissioni e fino a 54 km di autonomia in modalità solo elettrica. Per quanto riguarda i listini, la Optima Sw parte da 30.500 euro nell’allestimento Class e da 37.500 nel più ricco e sportiveggiante Gt Line, mentre la performante GT ne costa 45.000. Mille euro di meno per la berlina plug-in, destinata nella seconda metà del prossimo anno a essere affiancata dalla Phev con carrozzeria wagon.
 

 

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Domenica 6 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 07-11-2016 22:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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