La nuova Bentley Flying Spur: un vero salotto britannico

Bentley, tutto il prestigio della berlina:
la Flying Spur si separa da Continental

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GINEVRA - La nuova Bentley Flying Spur è una delle protagoniste del Salone di Ginevra e va a rinnovare ulteriormente una gamma che ha visto recentemente l’introduzione della nuova Continental GT, seguita da numerose varianti, e che è destinata ad allargarsi ulteriormente nei prossimi anni anche con un nuovo modello e nuove forme di propulsione.

Tocchi di alluminio e tecnologia. La nuova Flying Spur presenta numerose modifiche che la rendono ancora più efficiente, leggera ma soprattutto ancora più lussuosa ed efficiente con prestazioni superiori e consumi inferiori. Lunga 5,29 metri con un passo di ben 3,06 metri, la Flying Spur ha un cx di 0,29 e perde nel nome il “Continental”, quasi fosse destinata a fare una classe a sé. E in effetti nello stile si distanzia più che in passato dalla coupé, soprattutto nella zona posteriore dove i gruppi ottici perdono la forma ovale assumendone una quadrata orizzontale che completa un cofano non più a baule. Nella sostanza invece questa 4 porte è strettamente imparentata con la sorella e ne accoglie molte delle innovazioni, a cominciare da una scocca che è più rigida del 4% e da un alleggerimento di circa 50 kg nonostante l’aumento delle tecnologie, della dotazione e delle misure di irrobustimento per la sicurezza. Nuova anche la progettazione delle porte e, così come sulla sorella, cofano anteriore e i parafanghi anteriori sono ora in alluminio, quest’ultimi realizzati con un raffinato procedimento definito Superforming e che prevede la formatura del pezzo scaldato a 500 °C attraverso aria compressa, un metodo mutuato dall’industria aerospaziale. Il cofano posteriore è invece realizzato in uno speciale materiale polimerico composito. Il risultato estetico e di notevole livello

Oggi il lusso è connettività. Il meglio una Bentley lo ha naturalmente nell’interno che è stato totalmente riprogettato con l’introduzione di oltre 600 nuove componenti. L’abitacolo può avere una disposizione a 5 o 4 posti, rivestiti di pelle naturale in 12 diversi colori mentre 7 sono le diverse radiche, due delle quali di serie, ma tutte realizzate a mano utilizzando quasi dieci metri quadri di materiale, proveniente da fonti ecostenibili, e 72 ore per l’essiccazione prima che venga steso uno strato finale di vernice trasparente. Le tinte per la carrozzeria sono 17 di base – tra cui la nuova Damson che evoca il colore del diamante viola – a cui si aggiungono le oltre 100 del catalogo esteso senza considerare quelle catalogo Mulliner Driving che prevede specifiche parti per l’abitacolo, altre 5 tinte per la pelle e altrettanti per la radica. Soluzioni sofisticate anche per l’infotainment con un sistema dotato di schermo a 8 pollici in plancia e uno ancora più sofisticato con schermi da 10 pollici dietro i sedili anteriori, disco rigido da 64 GB, collegamento wi-fi e possibilità di vedere due contenuti diversi sui due lati fruibili attraverso due cuffie wireless. Nell’allestimento a 4 posti, il controllo touchscreen delle funzioni relative all’abitacolo passa ai sedili posteriori. Per l’audio c’è un impianto Balanced Mode Radiator a 8 canali e altrettanti diffusori oppure un Naim da 1.100 Watt di potenza. Naturalmente si può avre anche un vano frigo da 9 litri.

Un bolide che va sul velluto. Rivisti anche meccanica e autotelaio. Il W12 6 litri biturbo ora eroga 625 cv a 6.000 giri/min e 800 N/m a 2.000 giri/min, il cambio è automatico a 8 rapporti e la trazione è integrale con ripartizione meccanica della coppia anteriore/posteriore del 40/60, ma che può andare anche dal 65/35 al 15/85. Grazie all’irrobustimento della scocca, le sospensioni sono state ammorbidite del 10% davanti e del 13% dietro con un ammorbidimento delle barre antirollio rispettivamente del 13% e 15%. Anche le boccole sono più cedevoli del 25%, a tutto vantaggio del comfort. Rivista la taratura anche degli ammortizzatori a controllo elettronico (regolabili su 4 posizioni) e delle molle pneumatiche che abbassano l’assetto anteriormente di 5 mm e posteriormente di 10 mm oltre195 km/h e si avvicina di altri 8 e 13 mm quando si superano i 240 km/h. A proposito di velocità, la nuova Flying Spur raggiunge i 322 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi, impressionante per un’auto che denuncia un peso in ordine di marcia di 2.475 kg. Nonostante questo ha consumi migliorati del 13% (14,7 litri/100 km, 343 g/km di CO2). Mastodontici i freni con dischi anteriori da 405 mm e posteriori da 335 mm che diventano rispettivamente da 420 mm e 356 mm se si opta per l’impianto carboceramico.

Si comincia da 12, a calare. La Bentley Flyng Spur arriverà tra qualche mese nei concessionari a un prezzo che dovrebbe essere intorno ai 200mila euro andando a dare battaglia ovviamente all’altra inglese, la Rolls-Royce Ghost. Più avanti potrebbe esserci anche una versione con motore V8, come accaduto anche per la Continental GT, inoltre, come già annunciato dai vertici della casa di Crewe, ci saranno anche il diesel e l’ibrido che daranno una sforbiciata decisa ai consumi e alle emissioni.

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Sabato 2 Marzo 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 18:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA