La Nissan Leaf a guida autonoma per le strade di Londra

Nissan porta la guida autonoma anche in Europa. Si comincia da Londra

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

LONDRA - La Nissan ha iniziato le sperimentazioni delle guida autonoma anche in Europa con due esemplari di Leaf elettrica allestiti ad hoc e continua così nel programma di implementazione progressiva di questa tecnologia che ha già visto il primo atto con la Serena venduta in Giappone, seguita dalla Qashqai che adotterà il ProPilot di prima generazione entro la fine dell’anno.
 

 

Tecnologia missilistica. La Nissan già da anni sta portando avanti un programma avanzato basato sulla tecnologia SAM (Seamless Autonomous Mobility ovvero mobilità autonoma continua) mutuata con la Nasa, su strade pubbliche in Giappone e negli USA. Questo sistema è capace di fondere dati provenienti da sensori di vario tipo (radar, sonar, ultrasuoni e telecamere) e di incrociarli con le informazioni provenienti dalla infrastruttura e dalla cartografia per guidare la vettura senza l’intervento umano su acceleratore, sterzo e freni. Abbiamo avuto l’occasione di provare come va sulle strade della periferia Est londinese, nella zona dei docks.

A me gli occhi please. La Leaf che ci ha portato a spasso aveva i chiari segni della corruzione tecnologica, tra gobbe e estrudescenze dovute alla presenza dei sensori vari. Anche il bagagliaio è pieno di apparecchiature e sul cruscotto, oltre al display di serie, ve ne sono altri due. Su uno c’è una rappresentazione schematica bidimensionale degli oggetti e delle persone (segnate con un puntino rosso) che circondano la vettura, sull’altro invece il sistema visualizza dinamicamente quello che vede intorno a sé mentre si muove e che è fondamentale per la guida: gli oggetti, le corsie come sono delimitate, i segnali e gli altri veicoli. In pratica, sono gli occhi del sistema che ci dicono quello vedono e come lo vedono.

Arrotonda le rotonde. Si preme il pulsante, si fa un controllo veloce di tutto e si può partire premendo un pulsante. L’ingegnere che ci accompagna mantiene le braccia appoggiate le gambe per tenere le mani vicine alla corona dal volante, ma la macchina inizia a fare tutto da sé avanzando con prudenza per uscire dal parcheggio e cominciare nel nostro giro che durerà 15-20 minuti. Il traffico non è caotico, ma le situazioni sono effettivamente complesse: 2 o 3 corsie tra le cui scegliere, semafori, incroci con curve a gomito e poi le rotonde che nel Regno Unito sono organizzate alla perfezione, ma se sbagli la corsia di ingresso è una tragedia. La Leaf non ne sbaglia una e non sbaglia neppure quando vede i ciclisti o occorre fermarsi di fronte alle strisce pedonali se ci sono persone che devono attraversare. Ci si rende conto di quante e tante cose il nostro cervello sia abituato a vedere e considerare e sia chiamato a considerare per tramutarle in azione.

Prudenza e fluidità. Il rispetto dei limiti e del codice della strada è semplicemente perfetto e a impressionare di più è la fluidità con la quale vengono eseguite tutte le manovra. Qualche incertezza arriva quando ci sono persone che passeggiano lungo la strada oppure che sbucano all’improvviso da dietro una vettura parcheggiata, ma più di un errore vero e proprio, si tratta di lentezza, ulteriormente amplificata dalla sensazione di precarietà che inevitabilmente si avverte in una situazione del genere. Ad amplificarla c’è anche la circolazione invertita rispetto a quella continentale, ancora di più perché l’auto sulla quale viaggiamo ha la guida a sinistra, dunque in certi casi neppure chi è al posto guida potrebbe rendersi conto immediatamente se l’auto compiesse un errore. L’auto però ci riporta senza problemi da dove eravamo partiti, stavolta però restituendo la guida al nostro ingegnere, una funzione di sicurezza.

Verso l’autonomia completa. Missione compiuta, anche se resta da capire come tutto l’armamentario visibile possa essere compattato a dimensioni compatibili con senza intaccare le dimensioni, lo spazio abitabile e lo stile offerto oggi dalle nostre vetture. In realtà molta di quella strumentazione che abbiamo visto serve a raccogliere i dati, ma la questione rimane per i sensori. L’avvicinamento alla guida autonoma di livello 5 (secondo la scala SAE) avverrà gradualmente e il primo stadio è rappresentato dalla guida assistita che consentirà alla Qashqai di viaggiare su una corsia in autostrada. Nel 2018 sarà la volta della nuova Leaf e poi ci passerà al cambio di corsia automatico fino ad arrivare alla guida autonoma completa che porterà con sé anche un’ergonomia diversa per l’interno dell’automobile. Si prevede infatti che i volanti e le pedaliere saranno retrattili e i sedili potranno ruotare di 180 gradi facendo dell’abitacolo uno spazio conviviale o di lavoro. Saranno 10 i veicoli a guida autonoma che l’alleanza Nissan-Renault metterà in commercio entro la fine del decennio.
 

  • condividi l'articolo
Mercoledì 29 Marzo 2017 - Ultimo aggiornamento: 30-03-2017 20:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti