Andrea Dovizioso

Sepang, Dovizioso vince e tiene vivo il mondiale. Pilota Ducati: «Difficile ma ci provo», Marquez: «Ho pensato ai punti»

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SEPANG - Andrea Dovizioso vince a Sepang e tiene aperto uno spiraglio, seppur sottilissimo, nella corsa al mondiale MotoGp. Lo «strapotere Ducati», per usare le sue parole, porta sul podio anche Jorge Lorenzo, passato dal compagno a 4 giri dall’arrivo, mentre era in testa, come da ordine di scuderia, riconosce il dg Gigi Dall’Igna: «Certe scelte sono dolorose, ma vanno fatte». Un ottimo Johann Zarco è terzo. La pioggia, che aveva risparmiato le qualifiche, cade in avvio di gara e rimescola le carte. Marc Marquez non rischia e si ‘accontentà del quarto posto.

Se non può festeggiare in Malesia il bis iridato, il pilota Honda sa che al 99% si tratta solo di un rinvio. A Valencia, fra tre settimane, il +21 che conserva in classifica peserà tantissimo. Costringendo Dovizioso a vincere e confidare allo stesso tempo nel miracolo, ovvero che l’avversario non si piazzi più su del dodicesimo posto. Difficile, su una pista dove Marquez, in MotoGp, è sempre andato a podio. Ma ora al forlivese ed alla Ducati importa solo che di ritorno dal trittico di gare asiatiche il mondiale sia ancora vivo, nonostante la disastrosa trasferta australiana.

«Una gara storta, può succedere. Non viviamo di rimpianti - ragiona ancora Dall’Igna - Piuttosto pensiamo a quanto di bello abbiamo fatto in questa stagione, nella quale Ducati ha proseguito la sua crescita costante ed evidente. Abbiamo costretto un grande Marquez all’ultima gara e questo è importante. A Valencia sarà difficile, ma siamo stati competitivi in tantissime gare e andiamo in Spagna pensando di poter fare un buon risultato». La sua sesta vittoria (pareggiato il conto con Marquez, anche questo particolare può pesare nella corsa al titolo) Dovizioso l’ha costruita con una gara impeccabile, badando a rimanere sempre nel gruppo dei primi. Dopo lo scatto iniziale di Zarco (favorita dalla scelta di un gomma soft al posteriore) e la sfuriata di Marquez (balzato in tre curve dal settimo al terzo posto), Lorenzo ha preso la testa guidando con una sicurezza che non sempre gli è consueta quando la pista è resa viscida per la pioggia.

"Giorgio", come lo chiama Dall’Igna, è stato un compagno di strada perfetto, mentre Zarco perdeva terreno e Marquez preferiva controllare. A -4 dall’arrivo un’incertezza di Lorenzo, non si saprà mai quanto involontaria, ha consentito a Dovizioso di passare in testa, posizione indispensabile per non andare a Valencia da turista. Ordine di scuderia? «Io non ho cercato aiuti - assicura Dovi - Sono uno sportivo, non un politico. Se poi Ducati ha chiesto qualcosa a Jorge, non lo so», mentre Lorenzo giura che lui non ha sbagliato di proposito e che se il distacco fosse rimasto contenuto in pochi decimi avrebbe provato a tornare davanti. Nella realtà, una volta passato in testa Dovizioso è volato verso la vittoria indisturbato.

«Non c’è stato bisogno di rischiare troppo, dietro abbiamo creato un bel gap. So che a Valencia sarà molto difficile perché è una pista dove Marc va molto forte, andremo in Spagna per portare a casa il massimo» chiosa il romagnolo. «Ho evitato di prendere rischi inutili. La tentazione di inseguire Zarco l’ho avuta, ma ho pensato al mondiale. Non valeva la pena solo per avere un vantaggio di 24 punti invece che 21» le parole dello spagnolo. Che intanto, con il contributo di Pedrosa, ha portato alla Honda il titolo costruttori.

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Domenica 29 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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