La nuova Opel Karl durante la prova su strada

Opel, dopo Adam ecco Karl: un
modo diverso di essere citycar

di Giampiero Bottino
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AMSTERDAM - Obiettivo concretezza. Così potrebbe essere definita la strategia che ha portato Opel a completare con la Karl l’offerta nel segmento A, quello che raggruppa le vetture più piccole, tendenzialmente in crescita in tutta Europa e da anni fondamentale per il mercato italiano, dove vale il 18% del totale, secondo solo al 42% abbondante del Segmento B (quello della Fiat Punto, tanto per intenderci).

Dopo la Adam, che ha ereditato il nome del fondatore, la “saga familiare” prosegue con la new entry battezzata come il primo dei suoi 5 figli, l’uomo che nel 1985 diede il via alla storica conversione dall’iniziale produzione di velocipedi alla nascente industria automobilistica. Realizzata su una nuova piattaforma. Mentre la Adam vuol essere modaiola e trendy, la Karl è stata sviluppata nel segno dell’essenzialità e, come detto, della concretezza.

Con questa new entry, il costruttore tedesco può affermare di presidiare la fascia delle auto compatte con la gamma più giovane del mercato, visto che la Karl affianca la Adam lanciata poco più di due anni fa e la più grande Corsa fresca reduce dal cambio di generazione. In attesa che arrivi entro l’anno la (completamente) nuova Astra a completare un’offerta di tutto rispetto nel panorama dei modelli che possono aspirare a numeri importanti.

Nell’ottica italiana, la Karl colma una lacuna significativa come spiega Roberto Matteucci, amministratore delegato di General Motors Italia: «Il segmento A si può dividere in due categorie pressoché equivalenti: le fashion car di tendenza, con ampie possibilità di personalizzazione e diversificazione, e le vetture che fanno appello soprattutto alla razionalità, rivolgendosi una clientela attenta al rapporto qualità-prezzo, a chi non vuole o non può spendere di più solo per affermare il proprio status».

Per coprire questa fetta di mercato, Opel è partita da un’architettura completamente nuova per realizzare una vettura priva di fronzoli ma non spartana, in grado di garantire sicurezza e comfort offrendo tutto quello che può davvero servire senza indulgere al superfluo e agli inutili effetti speciali. Un unico motore, un unico cambio, un numero limitato di pacchetti e allestimenti. Ma due porte più della Adam, a tutto vantaggio dell’accessibilità posteriore, l’omologazione per 5 occupanti anziché 4, uno degli abitacoli più spaziosi della categoria pur in 3,68 metri di lunghezza, la possibilità di fissare al divanetto posteriore due seggiolini Isofix, un volume di carico massimo di che la colloca al secondo posto nel segmento.

Il trionfo della funzionalità, quindi, ma anche della praticità e dell’agilità nel traffico, come abbiamo potuto constatare sulle strade nei dintorni di Amsterdam (a proposito, il fondo stradale perfetto anche nelle arterie secondarie suscita amare considerazioni se raffrontato con la situazione italiana). Silenzioso e privo di vibrazioni, il motore ci è piaciuto per la tranquilla e progressiva erogazione della potenza.

Non è un fulmine di guerra, ma del resto la sportività non può rientrare tra le prerogative prevalenti di una tranquilla vettura pensata per le famiglie a per un impiego soprattutto urbano. Lo confermano i 75 cv e 95 Nm di potenza massima erogati da 3 cilindri 1.0 aspirato sviluppato appositamente per la Karl. Del resto, crediamo che se si volesse abbinare il downsizing alle prestazioni non si dovrebbe prescindere dal turbo.

Soluzione che però risulterebbe addirittura contradditoria con il compito affidato alla nuova piccola Opel, di attrarre i consumatori più razionali e più attenti al budget. Sotto questo aspetto, la Karl lo ha assolto in pieno, come confermano i consumi contenuti (4,5 litri per 100 km che scendono a 4,3, pari a 99 g/km di CO2, in presenza del pacchetto Eco) e soddisfacendo i quattro criteri che ne hanno guidato lo sviluppo: affidabilità, comodità, silenziosità e facilità di guida, quest’ultima più che accettabile nonostante la frizione del cambio manuale a 5 marce – staccando a nostro avviso un po’ troppo tardi – abbia influito, almeno all’inizio, sulla fluidità delle cambiate.

La conferma più evidente della missione compiuta viene dal listino, che sembra quasi inserire la vettura nel “catalogo” delle auto low cost: l’allestimento Karl parte da 9.900 euro, quello n-Joy (il più gettonato dalla clientela italiana) da 11.600 e il top di gamma Cosmo da 13.100. Valori che l’offerta di lancio valida sino a fine estate fa scendere rispettivamente a 9.300, 10.100 e 11.600 euro. E fino a gennaio, a fronte della rottamazione di una vecchia auto, si possono spuntare condizioni ancora più allettanti, visto che l’allestimento Karl si può avere a 8.300 euro, il livello n-Joy a 9.300 e il Cosmo a 10.800.

Un listino davvero interessante per una piccola di concezione moderna e dal look magari non rivoluzionario, ma gradevole ed equilibrato. Una city car essenziale ma non povera, come confermano gli equipaggiamenti disponibili, tra i quali figurano lo sterzo con modalità “city” che lo alleggerisce nel traffico urbano e durante le manovre, l’avvertimento del cambio involontario di corsia, i fendinebbia con funzione cornering e il cruise control.

Neppure la connettività è stata trascurata: l’assicurano il sistema IntelliLink sviluppato ad hoc che garantisce la piena integrazione con gli smartphone a standard Apple e Android. Sarà ordinabile da ottobre con consegne nel 2016, quando anche la Karl potrà contare sul sistema Onstar, fiore all’occhiello della tecnologia GM che mette a disposizione servizi di assistenza e soccorso in genere disponibili su auto ben più grandi e costose. Difficile dare torto a Roberto Matteucci quando afferma che «la mancanza di rinunce potrà essere la vera sorpresa per il cliente della nostra nuova piccola».


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Martedì 30 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 08-07-2015 20:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA