Una linea di montaggio Fiat

Fiat, entro giugno in busta paga
primo aumento di 85 euro lordi

di Diodato Pirone
  • condividi l'articolo

I dipendenti Fiat vedranno scattare il primo aumento, pari a 85 euro lordi, con la busta paga di maggio o al massimo con quella di giugno.
La novità è emersa dall'incontro svoltosi oggi al Lingotto fra la Fiat e i sindacati firmatari del contratto (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri) durante il quale si è discusso del rinnovo del contratto aziendale che, com'è noto, è diverso da quello di Federmeccanica-Confindustria.

La trattativa continuerà e le parti hanno deciso di rivedersi il 6 e il 13 maggio con l'obiettivo di fissare i dettagli della proposta presentata ieri dall'amministratore delegato Sergio Marchionne che ha stanziato 600 milioni per i prossimi quattro anni (pari a un aumento che oscilla fra i 7 e i 10.000 euro lordi per ogni operaio) per due tipi di premio: uno basato sul miglioramento dell'efficienza degli stabilimenti e l'altro legato agli utili che Fiat Chrysler intende realizzare nell'area Emea (Europa e Medio Oriente).

"Deve essere chiaro che oltre ai premi noi non rinunciamo a chiedere un aumento della parte fissa del salario - spiega Fernando Uliano, responsabile Fiat per Fim-Cisl - Inoltre dobbiamo stabilire con Fiat quali parametri di tagli dei costi negli stabilimenti faranno scattare gli incentivi. Un primo risultato emerso ieri è che il LIngotto ha accettato di non chiedere ulteriori strette sulle malattie oltre quelle fissate dal contratto aziendale".

Soddisfatto anche Gianluca Ficco, responsabile Fiat della Uilm: "Si tratta di avviare una trattativa su parti importanti, comunque sottolineo che i premi proposti da Fiat non sono basati su parametri irraggiungibili e questo è un buon punto di partenza". Per Ficco è importante che Fiat si sia detta disponibile a formare i delegati sindacali che devono controllare i miglioramenti dell'organizzazione del lavoro in Fiat.

Entrambi i sindacalisti
respingono al mittente le obiezioni di Susanna Camusso, leader della Cgil, e di Maurizio Landini, segretario della Fiom secondo i quali la proposta di Marchionne "svuota il ruolo dei sindacati". Per la Camusso: "Si è fatto tanto rumore per nulla, nel senso che la proposta di Marchionne altro non è che un premio deciso unilateralmente dall'azienda".

  • condividi l'articolo
Venerdì 17 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 20-04-2015 07:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA