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ROMA - Honda crede nell'idrogeno e conferma, con la seconda generazione della Clarity, che la propulsione con celle a combustibile può conciliarsi con una progettazione funzionale, e soprattutto non dissimile rispetto ai modelli con motori termici o elettrificati, della carrozzeria e del telaio. Dopo aver “perso” la sigla FCX, Clarity evidenzia infatti un design e una funzionalità che rendono questo modello già pronto per essere utilizzato dagli utenti tutti i giorni, con le stesse modalità di una berlina 5 posti ibrida, elettrica o termica. Va detto, al riguardo, che questa possibilità esiste solo nei pochi mercati in cui è stata predisposta una infrastruttura per il rifornimento dell'idrogeno e non stupisce, dunque, che questo modello non venga importato in Italia.
Ai pochi utenti europei - in Gran Bretagna e Danimarca - che ne potranno sfruttare i vantaggi, come le emissioni zero allo scarico e l'aumentata autonomia (650 km secondo le norme NEDC), Honda Clarity mette a disposizione una cella a combustibile completamente riprogettata, con dimensioni più compatte ma con maggiore erogazione di potenza, 103 kW rispetto ai 100 della precedente FCX Clarity. Innovazioni che hanno consentito ai progettisti giapponesi di disegnare una carrozzeria molto aerodinamica, molto rigida e anche molto più comoda e spaziosa. Cella a combustibile, gruppo propulsore, cambio e unità di controllo della potenza ora sono raggruppati sotto al cofano e diversi interventi hanno permesso di ridurre il peso, che è del 15% inferiore a quello di una corrispondente berlina 5 porte a benzina.
La nuova Clarity Fuel Cell è, tra l'altro, il primo modello di produzione equipaggiato con un inedito sistema di sovralimentazione elettrica con turbo a doppio stadio, che permette di incrementare la potenza generata. Inoltre una nuova unità Fuel Cell Voltage Control può ora inviare una tensione di 500 Volt al motore elettrico di trazione, con un incremento del 30% di efficienza rispetto al modello precedente.
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