ROMA - Non contributi ma facilitazioni fiscali al ricambio del parco auto, il rinnovo del super ammortamento nella Legge di Stabilità, lo sviluppo delle infrastrutture. Sono alcune delle proposte che Unrae, Anfia e Aniasa, che rappresentano rispettivamente le case automobilistiche estere presenti in Italia, il mondo della componentistica e quello dell’autonoleggio, hanno avanzato al Governo al convegno organizzato dal Centro Studi Promotor e dal Motor Show di Bologna.
Soprattutto le principali associazioni che rappresentano il settore hanno ribadito l’intenzione di volersi presentare unite nel confronto con le Istituzioni. «Le associazioni devono fare sistema, le case auto straniere non aspettano l’Italia e così è necessario avanzare uniti», ha precisato il presidente dell’Unrae Michele Crisci. Per Crisci «è necessario agevolare i cittadini ad adeguarsi al nuovo traffico, non si può solo agevolare elettrico e ibrido e vietare il diesel: si potrebbe, per esempio, agevolare la rottamazione di una vettura euro 3 per una euro 6. Non chiediamo contributi ma una defiscalizzazione, magari dando la possibilità di portare in deduzione pluriennale parte del conto di acquisto». Crisci si è appellato ai partiti: «Mi auguro che tutti abbiano un piano serio sulla mobilità in vista delle prossime elezioni».
«Chiediamo il rinnovo del super ammortamento al 140% e l’ampliamento dell’iper ammortamento ai veicoli ecologici, così da produrre evidenti benefici economici e ambientali con positive ricadute anche per l’erario», ha affermato il presidente Aniasa Andrea Cardinali. «Inoltre - ha aggiunto - chiediamo di abolire il divieto del noleggio per autobus privati, taxi e autonoleggio con conducente». In merito alle normative, per il presidente dell’Anfia Aurelio Nervo «serve che quelle sull’ambiente tengano conto dei livelli di sviluppo dell’industria e dei tempi necessari di adeguarsi con le tecnologie. Inoltre serve un coordinamento a livello nazionale sulle iniziative degli enti locali nelle città a favore della qualità dell’aria, senza demonizzare specifiche motorizzazioni ma colpendo i veicoli che inquinano per una reale neutralità tecnologica».
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