La nuova Corvette Z06 Convertible

L'icona americana si spoglia,
la Corvette Z06 è anche aperta

di Nicola Desiderio
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NEW YORK - Sportiva, motore V8, tetto apribile in tela e potentemente americana, in tutti sensi. È la Chevrolet Corvette Z06 Cabriolet, presentata al Salone di New York e che segue di pochi mesi la coupé più potente in gamma completando di fatto la gamma della C7, introdotta al Salone di Detroit del 2013 in occasione dei 60 anni della sportiva più famosa d’America.


Alluminio alla fine della storia. Una Corvette scoperta è un obbligo, visto che nacque scoperta nel 1953 e una versione Z06 lo è altrettanto perché La prima Corvette Z06 Cabriolet fu presentata nel 1963, completa del pacchetto Z06 destinato alle corse di durata, un altro dei cavalli di battaglia della due posti americana. In quell’anno, su 199 ordini, solo una fu una Z06 scoperta. Oggi naturalmente si attendono risultati migliori, anche perché da Bowling Green, dove la Corvette nasce, assicurano che le tecnologie attuali assicurano la piena sfruttabilità dei 600 e più cavalli anche per un’auto scoperta. Merito del nuovo telaio in alluminio, realizzato con segmenti di spessore variabile da 2 a 11 mm uniti insieme da 439 punti di saldatura, secondo un metodo brevettato da GM, 188 rivettature, 34 metri di collante e 11 metri di saldatura laser.

Rigidamente scoperta. La capote è in tela in 4 colori diversi, ha il lunotto in vetro è ad azionamento elettrico comandabile anche attraverso il telecomando sulla chiave e fino ad una velocità di 50 km/h. La sua presenza ha imposto leggere modifiche alla struttura per il montaggio del gruppo elettromeccanico e il riposizionamento dei supporti delle cinture di sicurezza nonché delle prese d’aria per il differenziale e la trasmissione che dalla parte superiore sono trasferite al fondoscocca. Al loro posto c’è il tonneau cover con finitura carbon flash o in fibra di carbonio a vista. Il tutto con un peso a vuoto che è praticamente identico a quello della coupé e con una resistenza strutturale superiore del 20% rispetto alla precedente Z06 coupé. Merito di una struttura progettata sin dall’inizio per potenze elevatissime, anche senza tetto, e per andare in pista, come presto accadrà alla C7.R da corsa.

Un tuono nel cofano. Identico alla coupé anche il motore, il poderoso V8 6.2 ad iniezione diretta, sovralimentato con compressore volumetrico e distribuzione 2 valvole per cilindri con aste e bilanceri e albero a camme centrale a fasatura variabile. Questo “small block2 è anche dotato della disattivazione selettiva dei cilindri ai bassi carichi e di un doppio intercooler integrato nella testata per una compattezza e una leggerezza incredibili per un’unità di questo frazionamento e cilindrata. Altrettanto impressionanti la potenza di 625 cv e la coppia di 866 Nm per prestazioni che parlano di uno 0-60 miglia orarie in meno di 3,5 secondi. Il cambio è un manuale a 7 rapporti con frizione bidisco e volano bimassa oppure il nuovissimo automatico a 8 rapporti, che ha gli stessi ingombri del precedente a 6 rapporti, una struttura con 4 gruppi epicicloidali e 5 frizioni ed è più leggero di 5 kg grazie all’utilizzo esteso di alluminio e magnesio.

Quasi come una race car. Per scaricare a terra tutta questa iradiddio ci sono il differenziale autobloccante a controllo elettronico, sospensioni a quadrilatero con ammortizzatori magnetoreologici di terza generazione e pneumatici anteriori 285/30 ZR19 montati su cerchi con canale da 10 pollici e posteriori 335/25 ZR20 su cerchi con canale da 12 pollici. I freni sono della Brembo con dischi anteriori da 370 mm con pinze a 6 pistoncini e posteriori da 365 mm con pinze a 4 pistoncini. Con il pacchetto Z07 gli pneumatici sono ancora più specialistici e i freni sono carboceramici con dischi anteriori da 394 mm e posteriori da 390 mm inoltre lo splitter anteriore è più grande e l’ala posteriore ha persino la parte centrale regolabile, proprio come un’auto da corsa. C’è anche un altro pacchetto aerodinamico con parti in fibra di carbonio che aumenta di 4 volte la deportanza.

Personalizzabile con leggerezza. Personalizzabili anche l’abitacolo e il posto guida, a cominciare dal sedile: GT se si vuole il comfort o Competition Sport se si vuole il massimo contenimento in curva, in entrambi i casi hanno struttura in magnesio per diminuire il peso. La grande attenzione a questo capitolo è testimoniata, oltre che dalla progettazione della struttura e del motore, anche dal volante con razza centrale in fibra di carbonio e finitura in 5 colori. Per i rivestimenti si possono avere pelle Nappa, alluminio, fibra di carbonio e microfibra scamosciata. La cosa più importante da regolare però è la guida attraverso il Driver Mode Selector che agisce su 12 parametri diversi attivando, alla bisogna, anche il launch control. In questo modo si può viaggiare su una potente e veloce GT, magari con i cavalli al vento, oppure trasformare la Corvette Z06 Cabriolet in un vero e proprio animale da pista, in grado di sfidare e battere le sportive più acclamate, ma alla metà del prezzo.

Sì, ma quando arriva? Da sempre infatti, una delle prerogative della Corvette è l’incredibile rapporto tra prezzo di listino e prestazioni offerte ottenute con una filosofia costruttiva che punta sulla semplicità e anche attraverso semplificazioni che sarebbero inammissibili su una supersportiva europea, ma si sono dimostrate sempre straordinariamente efficaci. Quel che manca invece è sapere quando la Corvette, alla luce della decisione di General Motors di ritirare il marchio Chevrolet dal mercato europeo, arriverà anche da noi. Sicuramente ci sarà.

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Giovedì 29 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 01-07-2014 17:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA