La Aston Martin Valkyrie

Aston Martin Valkyrie, l'hypercar da 1.130 cv è pronta a sfidare le stradali “più spinte”

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GAYDON - Estrema nell’aerodinamica e nelle tecnologie costruttive, minimalista nel design e nell’arredamento dell’abitacolo (in pratica una F1 a due posti) e elegantemente “diversa” in un segmento, quello delle hypercar, dove la diversità è il punto di partenza per il lavoro dei designer. Così si presenta l’ultima evoluzione della Valkyrie, la berlinetta ad altissime prestazioni che Aston Martin e Red Bull Advanced Technologies hanno sviluppato per portare nell’ambito delle auto stradali più “spinte” tutta l’esperienza maturata rispettivamente nelle gare endurance e nella Formula Uno.
 

 

Ne è un esempio l’abitacolo, con cui Valkyrie porta nel mondo delle hypercar il concetto della “cellula di sicurezza” delle auto da competizione, una vera capsula di carbonio che avvolge pilota e passeggero e che porta in questo ambito anche un nuovo linguaggio stilistico, con l’abbandono del tradizionale concetto di parabrezza a favore di una vetratura sferica che ricorda quella dei jet militari o di alcuni bolidi che si sono visti sfrecciare sul circuito di Le Mans. Tutto, all’interno di Aston Martin Valkyrie, è raggruppato in un volante simile a quello delle F1 - dove trovano posto tutti i comandi e le regolazioni - mentre uno schermo centrale Oled visualizza i parametri di funzionamento della vettura, le prestazioni ed altre eventuali informazioni. Sono spariti anche gli specchi retrovisivi, rimpiazzati da due telecamere ad alta definizione che trasmettono le immagini a due display più piccoli, collocati in corrispondenza dei montante del parabrezza.

Le nuove immagini diffuse dalla Aston Martin - azienda che è controllata dalla italiana Investindustrial che fa capo alla famiglia Bonomi - raccontano poi di una attenta ricerca aerodinamica che utilizza (una delle particolarità della vettura) due tubi Venturi che partono dal frontale, avvolgono l’abitacolo e si allargano in coda, indirizzando il flusso d’aria all’interno delle ruote. Una conformazione questa voluta dal “genio” delle prestazioni assolute Adrian Newey e che, secondo gli esperti, garantirà alla nuova hypercar Aston Martin elevati valori di “downforc” - e quindi di stabilità alle velocità estreme - collocando questo modello sui massimi gradini del segmento.

Non a caso ogni minimo dettaglio della Valkyrie, dalla fanaleria ai contrassegni della Marca, è stato studiato per contenere la massa e quindi con la finalità di offrire un rapporto peso/potenza che si preannuncia strabiliante per un modello stradale. Al momento non si conoscono dettagli definitivi sulla motorizzazione, che sarà composta da un V12 6.5 realizzato da Cosworth e da una sezione ibrida analoga al Kers delle Formula Uno.
 

 

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Giovedì 13 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 14-07-2017 21:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2017-07-13 18:12:04
A occhio, il conducente deva stare seduto obliquo... Veloce, ma scomodissima! Che senso ha un'auto stradale cosi'?